La maggioranza degli italiani chiede l’abolizione o la modifica di 18app, il bonus cultura da 500 euro dedicato a coloro che compiono 18 anni, introdotto nel 2016 dal governo Renzi. È quanto emerge dal sondaggio settimanale realizzato da Termometro Politico tra il 13 e il 15 dicembre. Il 26,3% vuole l’abolizione di 18app perché ritiene i bonus una tantum sbagliati con i fondi che andrebbero usati per finanziare la cultura, il 38,4% pensa invece che il bonus andrebbe limitato ai soli 18enni con reddito familiare particolarmente basso, infine il 29,4% crede che il bonus dovrebbe rimanere come adesso.
Sulla mini naja di 40 giorni proposta dal presidente del Senato, Ignazio La Russa, sono più i contrari che i favorevoli. Per il 31% “abbiamo bisogno di soldati professionisti altamente specializzati e quindi i 40 giorni non servirebbero a nulla”, un ulteriore 21,1% è contrario in quanto “dovremmo diffondere i valori della pace invece che insegnare a usare le armi”. A favore il 20,8% secondo cui la mini naja può essere un’esperienza utile ai giovani a livello professionale e caratteriale mentre il 24,6% va più in là proponendo il ripristino del servizio militare per tutti i ragazzi, come una volta.
In merito alle accuse di corruzione che stanno interessando alcuni membri del Parlamento europeo le reazioni degli italiani sono diverse. Il 34,6% si scaglia contro “l’evidente inaffidabilità e ipocrisia della sinistra, a dispetto delle patenti di moralità che si attribuisce”, per il 27,3% si tratta di responsabilità personali di singoli politici coinvolti, non di istituzioni o schieramenti, per il 23,8% è vero l’opposto, ovvero “è la classe politica in generale che si conferma corrotta e non autorevole”, infine per il 13,4% emerge una mancanza di moralità e autorevolezza delle istituzioni europee nel loro complesso.
I regimi mediorientali vengono considerati quelli più oppressivi oggi dal 41,1% degli intervistati. Segue quello cinese (19,2%) e poi in terza posizione quello russo, soprattutto dopo l’invasione dell’Ucraina (10,9%).
L’indice di fiducia della premier Meloni si mantiene stabile intorno al 43,8%.
Le intenzioni di voto registrate da Termometro Politico danno Fdi e M5S in crescita rispettivamente al 28,7% e al 17,6%, stabile il Pd al 16,8% e Azione/Italia Viva all’8,3% mentre la Lega cala all’8,1%. Sale al 7% Forza Italia, Sinistra Italiana/Verdi cede due decimi (3,3%), seguono +Europa e Italexit (entrambi al 2,4%), Unione Popolare (1,6%) e Italia Sovrana (1,3%).