Il 56% degli italiani boccia la decisione della Germania di inviare i carri armati Leopard all’Ucraina consentendone l’invio anche ai Paesi che li possiedono. Per il 34,7% nessuno avrebbe dovuto inviare armi dall’inizio e tanto meno dovrebbe inviarne ora. Un ulteriore 21,3% si dice contrario all’invio di carri armati ma è favorevole a quello di armi di difesa. A favore dell’invio si schiera invece oltre un terzo degli intervistati. È quanto emerge dal sondaggio settimanale realizzato da Termometro Politico tra il 24 e il 26 gennaio 2023.
Il sondaggio si è occupato anche di salute con la proposta del ministro Schillaci di estendere il divieto di fumo a più luoghi all’aperto e anche alle sigarette elettroniche. Il 31,2% degli intervistati è d’accordo e vorrebbe l’eliminazione completa del fumo in ogni luogo mentre il 24,4% è favorevole a patto che il divieto sia valido solo per aree affollate. Contrario il 43,5%: di questi il 36,5% ritiene gli attuali divieti sufficienti.
Sulla modifica delle leggi che regolano le intercettazioni si è aperto un dibattito politico anche all’interno della stessa maggioranza di governo. Solo il 12,6% vorrebbe vietarne l’uso salvo per indagini di mafia e terrorismo ma con la pubblicazione sui media vietata. La maggioranza è a favore del suo uso seppur con qualche distinguo: per il 43,9% le leggi devono cambiare e dovrebbe essere sempre severamente punita la loro pubblicazione sui media, il 21,1% non chiede nessun cambiamento, infine il 20,3% ritiene che l’uso delle intercettazioni andrebbe incrementato.
Parte della maggioranza di governo vorrebbe prorogare le concessioni dei balneari oltre fine 2023 invece di metterle a gare come chiede la direttiva Bolkenstein. Sul tema gli italiani appaiono divisi. Il 29% è favorevole alla proroga perché, a suo dire, la direttiva “mette in difficoltà le piccole attività del settore, favorendo le multinazionali, che spesso fanno concorrenza sleale”. Il 36,6%, invece, pensa che le spiagge vadano messe a gara. Il 27,1% ritiene infine che vada fatta una riforma strutturale che eviti l’apertura totale alla concorrenza con le multinazionali e che scongiuri anche uno scontro con Bruxelles.
La fiducia degli italiani nella premier Giorgia Meloni rimane più o meno sugli stessi valori della precedente rilevazione al 43,3%. Le intenzioni di voto registrano il primo calo del 2023 per Fratelli d’Italia che scende al 28,6%. In rialzo sia M5S (17,6%) che Pd (16,6%). Stabili sia Lega (8,4%) che Azione/Italia Viva (8,1%) mentre Forza Italia cresce di due decimi al 7,4%. L’alleanza Verdi/Sinistra Italiana scende sotto la soglia di sbarramento del 3% dove si trovano anche +Europa e Italexit (ciascuna al 2,5%) e Unione Popolare e Democrazia Sovrana Popolare (ciascuna all’1,5%).