La scelta del governo di ripartire il Paese in tre zone di rischio per frenare l’avanzata dei contagi divide gli italiani. Il 41,4% promuove la misura mentre il 34,2% ritiene il provvedimento giusto solo in teoria, in quanto la suddivisione è stata fatta in modo ingiusto e inaccurato. Il 22,5% dei cittadini giudica la misura sbagliata. Tra questi, il 10,4% avrebbe preferito un provvedimento a livello nazionale mentre per il 12,1% non si sarebbero dovute introdurre misure restrittive in alcuna regione. E’ quanto emerge dall’ultimo sondaggio realizzato da Termometro Politico tra l’11 e il 12 novembre 2020.
Dalla rilevazione è emerso che un terzo degli italiani non ha intenzione di vaccinarsi contro il Covid nemmeno quando il vaccino sarà disponibile (15,2%). Il 63,5% del campione intervistato afferma invece di volersi vaccinare. Tra costoro però c’è un 23,1% di persone pessimiste sull’arrivo della cura anti-Covid.
L’aumento dei contagi ha un effetto negativo sul consenso del premier Conte. La percentuale di italiani che non ha fiducia nel presidente del Consiglio è infatti cresciuta al 58,4% (+1,4% rispetto alla precedente rilevazione).
Anche i principali partiti di governo hanno dei rimbalzi negativi a causa della seconda ondata della pandemia. Il Partito Democratico cala di un punto al 20,5% mentre il Movimento 5 Stelle (14,6%) cede il terzo posto a Fratelli d’Italia in crescita al 16,2%. Prima forza rimane la Lega che però perde quasi due punti e scivola al 24,9%. Forza Italia flette al 5,8% mentre Azione è data al 3,1%. Italia Viva e Sinistra sono entrambe appaiate al 3%. Italexit di Paragone è al 2%. Seguono +Europa (1,7%), Verdi (1,3%) e Partito Comunista (1%).
Termometro Politico ha infine chiesto un’opinione agli italiani circa l’esito delle elezioni americane. Per il 24% il sistema elettorale americano funziona bene ed ha vinto Biden. Il 29,4%, nonostante riconosca la vittoria del candidato democratico, considera il sistema elettorale americano pieno di buchi e a rischio brogli. Il 21,3% crede che ci siano stati davvero dei brogli e che avrebbe dovuto vincere Trump. Infine il 20,5% pur considerando il sistema elettorale americano funzionante, ritiene che ci saranno sentenze legali che stabiliranno chi ha vinto davvero.