Quale sarà l’esito dell’invasione dell’Ucraina per la Russia? È la domanda che si fanno le cancellerie di utto il mondo ed è anche una delle domande fatte agli italiani durante il consueto sondaggio settimanale realizzato da Termometro Politico tra l’1 e il 3 marzo. Per 26,9% degli intervistati la Russia non riuscirà a conquistare l’Ucraina ma si fermerà e si limiterà a controllare Crimea e Donbass, per il 24,2% ci sarà un’occupazione dell’Ucraina che però sarà combattuta da una forte resistenza interna come avvenuto in Afghanistan, per il 24% Mosca installerà a Kiev un governo filo russo dopo averla sconfitta, per il 9,9% ci sarà un golpe in Russia con Putin spodestato e la perdita conseguente di Crimea e Donbass, infine per il 4,5% il presidente russo riuscirà a ricreare una nuova piccola Urss, con l’annessione di Ucraina e Bielorussia.
Il 55,3% degli italiani boccia la decisione del governo italiano di inviare armi all’esercito ucraino. Il 37,3% motiva la sua contrarietà affermando che l’Italia dovrebbe limitarsi alle sanzioni, favorendo una soluzione pacifica. Il 42,3% si dice invece favorevole, tra questi c’è un 5,8% che spinge per un intervento diretto del nostro Paese al fianco dell’Ucraina.
Anche sulla possibile entrata dell’Ucraina nella Ue, gli italiani sono un po’ freddi. Per il 28,3% sarebbe “un gesto avventato, non utile, meglio ripensarci, in caso, quando ci sarà la pace”, il 13,5% boccia questa ipotesi perché considera l’Ucraina un paese in guerra che non rispetta i diritti delle minoranze mentre il 10,2% si oppone a qualsiasi nuova adesione alla Ue. Favorevole il 16% con un ulteriore 29,8% d’accordo ma solo se la decisione verrà presa più in là nel tempo.
Sulla decisione del governo di dichiarare lo stato di emergenza umanitaria per la crisi ucraina, il 41,9% si dice d’accordo, il 28,2% dubbioso e il 27% contrario.
La fiducia degli italiani in Draghi supera di pochissimo il 50%. Le intenzioni di voto registrate da Termometro Politico danno Fdi in flessione al 21,3% ma sempre al primo posto. In crescita al 20,9% il consenso del Pd, Lega e M5S calano rispettivamente al 18,6% e al 13,4%. Forza Italia sfiora l’8%, Azione è al 4,2%, la Sinistra al 3,3%, Italia Viva al 2,5%, i Verdi all’1,9% e il Partito Comunista è all’1%.