Il 17 febbraio 2014 Giorgio Napolitano conferiva l’incarico di formare il nuovo Governo al segretario del PD Matteo Renzi. 12 mesi dopo, 4 italiani su 10 (40%) esprimono un giudizio positivo sull’operato dell’Esecutivo, mentre una valutazione di segno opposto esprime poco meno di un cittadino su due (47%). Più alta – secondo l’indagine condotta per Otto e Mezzo dall’Istituto Demopolis – è la fiducia degli italiani nel Presidente del Consiglio. Dal 42% dei giorni dell’insediamento a Palazzo Chigi al 60%, rilevato nel giugno scorso dopo il successo del PD alle Europee. Dopo un calo al 43% a metà gennaio, la fiducia è tornata a crescere con la scelta di Mattarella al Quirinale: oggi il 48% degli italiani esprime apprezzamento nei confronti di Matteo Renzi. Un dato nettamente superiore a quello degli altri leader politici, con il solo Salvini identificato in prospettiva quale possibile competitor.
Il consenso del Premier si conferma trasversale: secondo l’analisi per auto-collocazione politica effettuata da Demopolis, il Premier resta poco amato a Sinistra, mentre un giudizio decisamente positivo giunge da circa i due terzi degli elettori di Centro Sinistra e di Centro. Renzi piace anche a quattro intervistati su dieci che si collocano politicamente nel Centro Destra; del tutto critici appaiono gli elettori di Destra.
Dopo un anno a Palazzo Chigi, alcune caratteristiche sono attribuite, più di altre, dall’opinione pubblica al Presidente del Consiglio: il 68% riconosce a Renzi una estrema determinazione; la maggioranza assoluta rileva il forte carisma del Premier, accompagnato, per il 47%, da una dose di spregiudicatezza politica. Il 45% ne apprezza la rapidità nelle scelte, mentre il 42% segnala una certa approssimazione.
Prescindendo dalle valutazioni nel merito, sono tre – nel ricordo spontaneo degli intervistati – le iniziative del primo anno di Governo più note agli italiani: il 75% cita gli 80 euro in busta paga, il 53% la riforma costituzionale del Senato, il 40% la riforma del mercato del lavoro.
Secondo l’indagine dell’Istituto diretto da Pietro Vento, in testa alle scelte più apprezzate del Governo Renzi, si confermano, per 6 italiani su 10, gli ottanta euro per i lavoratori dipendenti con meno di 1.500 euro al mese; il 47% indica gli sgravi contributivi sulle nuove assunzioni nel 2015, il 45% gli interventi di edilizia scolastica, il 41% la scelta di Raffaele Cantone all’Autorità Nazionale Anticorruzione, anche per vigilare sugli appalti dell’Expo.
Che cosa resta invece ancora incompiuto, secondo l’opinione pubblica, nell’azione di Governo avviata un anno fa? Nella percezione del 71% è mancata la riduzione delle tasse; il 66% indica l’assenza di risultati tangibili in tema di ripresa economica ed occupazionale del Paese. Segnalazioni critiche anche sulle azioni, ritenute timide, in materia di Spending Review nella Pubblica Amministrazione e di contrasto all’evasione fiscale. Pur dando ampio credito al Premier, la maggioranza assoluta dell’elettorato appare scettica sull’orizzonte del 2018. Solo il 25% immagina che il Governo completerà la legislatura; per un terzo degli italiani intervistati da Demopolis, si tornerà alle urne prima del 2018, per il 20% tra meno di un anno.
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