La maggioranza estesa (LeU-M5S-Pd-IV, centristi, FI e Lega) che ha detto sì al governo Draghi piace solo al 4,1% degli italiani. È quanto emerge dal sondaggio settimanale di Termometro Politico realizzato tra il 9 e l’11 febbraio 2021.
A sorpresa, la maggioranza che raccoglie più preferenze è quella composta da Italia Viva, centristi e tutto il centrodestra (25,5%), segue quella che ha sostenuto il Conte bis (18%), poi la maggioranza “Ursula” (15%), poi una composta da Pd-IV, centristi, FI e Lega (9,1%), poi Pd-IV, centristi e tutto il centrodestra (4,5%) e infine LeU-M5S-Pd-IV, centristi e tutto il centrodestra (3%).
Con l’arrivo di Draghi si chiude la parentesi di Conte a Palazzo Chigi. Termometro Politico ha chiesto agli intervistati un giudizio sull’operato sulla ultima esperienza di governo. Per il 38,9% la maggioranza giallo rossa ha sbagliato tutto o quasi, per il 30,2% ha invece lavorato bene, per il 16,7% abbastanza bene ma con qualche errore mentre per il 14% nel Conte bis, a parte qualche luce, hanno prevalso nettamente le ombre.
Dal giro di consultazioni è emersa la volontà di Draghi di voler allungare l’anno scolastico per recuperare i giorni fatti in Dad. L’ipotesi piace al 73% degli italiani mentre trova contrario il 22,7%.
Trova invece ampio consenso la richiesta di riaprire la sera palestre, bar e ristoranti che si trovano in zona gialla (55,3%). L’8,6% si dice a favore della riapertura di solo bar e ristoranti, il 3,1% delle sole palestre. Contro la riapertura si schiera il 29,8%.
Termometro Politico ha testato anche la fiducia degli italiani in Mario Draghi. L’ex presidente della Bce raccoglie il gradimento del 57,4% dei cittadini.
Infine le intenzioni di voto. La svolta europeista fa perdere mezzo punto di consenso alla Lega che cala al 24%. Fratelli d’Italia ne approfitta e sale al 17,4% staccando di un punto il M5S in crescita al 16,4%. In calo le forze di centro: Forza Italia scende al 6,2%, Italia Viva al 3,3%, Azione al 3,2%. La Sinistra va sotto la soglia di sbarramento del 3%. +Europa è data all’1,2%, i Verdi all’1,1% e il Partito Comunista all’1%.