La crisi del Pd culminata con le dimissioni del segretario Nicola Zingaretti avvicina il sorpasso di Fratelli d’Italia. Secondo il sondaggio settimanale di Termometro Politico realizzato tra il 2 il 4 marzo 2021, il partito di Giorgia Meloni (18,9%) è a soli due decimi dal Pd (19,1%). Al vertice la Lega che, rispetto alla precedente rilevazione, perde mezzo punto e si attesta al 23,5%.
In leggera ripresa il Movimento 5 Stelle ora al 15,2%. Forza Italia e Sinistra sono stabili rispettivamente al 6,2% e al 3,5%. Risale al 3,4% Azione mentre Italia Viva scivola sotto la soglia di sbarramento del 3% (2,9%). +Europa è data all’1,7%, i Verdi all’1,1% e il Partito Comunista all’1%. Gli altri partiti tutti insieme raccolgono il 3,5%.
FIDUCIA IN DRAGHI
Dopo il calo delle ultime due settimane, la percentuale di italiani che ha fiducia in Mario Draghi torna a crescere attestandosi al 58,2%. Il silenzio sui media del premier viene apprezzato da poco più di quattro intervistati su dieci. Il 30,3%, pur condividendo questa sobrietà istituzionale, preferirebbe che il premier facesse sentire la propria voce per far capire le proprie idee. Per un quarto degli italiani (25,9%) il silenzio di Draghi è sbagliato perché in questo modo non fa capire cosa vuole fare e perché.
CONTE E IL M5S
Domenica scorsa, i vertici pentastellati hanno chiesto a Conte di guidare il Movimento. Termometro Politico ha chiesto se una sua eventuale leadership porterà ad incrementare i voti dei Cinque Stelle? Il 30,9% risponde sì mentre per il 7% l’arrivo di Conte farà perdere voti al Movimento. Per il 36,8% ci sarà un incremento solo all’inizio ma sul lungo periodo non ci saranno effetti mentre per il 20,2% non ci sarà alcuna crescita nè nel breve nè nel lungo termine.
BYE BYE ARCURI
La scelta di Draghi di sostituire il commissario Arcuri con il generale Figliuolo viene apprezzata da quasi sei italiani su dieci (57,8%). Il 13,5% boccia la decisione. Pochi quelli che rimpiangono Arcuri (21,5%).
SPUTNIK
Negli ultimi giorni, complici i ritardi delle consegne dei vaccini approvati dall’Ema, diversi politici italiani hanno sollecitato l’approvazione del vaccino russo Sputnik V. Quasi quattro italiani su dieci (39,2%) dichiarano che si farebbero vaccinare con il vaccino russo. Tra questi il 14,2% afferma di fidarsi più dello Sputnik V che di Pfizer o di Astrazeneca. Il 18,9% si farebbe vaccinare con lo Sputnik V solo se fosse approvato almeno dalle autorità italiane, il 22,1% solo se fosse approvato dalle autorità Emea. A dire no al vaccino russo è il 14,8% del campione intervistato. Tra questi ultimi c’è un 11% di persone che non intende vaccinarsi contro il Covid.