Gli italiani si dividono su Mario Draghi come prossimo presidente della Repubblica. La maggioranza relativa (39,7%) vedrebbe di buon occhio il premier al Quirinale. Un’altra percentuale (18,7%) preferirebbe che Draghi continuasse a fare il presidente del Consiglio fino alla fine della legislatura mentre il 32,3% ritiene l’attuale premier non adeguato a ricoprire la carica di capo dello Stato. È quanto emerge dal sondaggio settimanale realizzato da Termometro Politico tra il 22 e il 24 febbraio 2021.
Intanto il neo premier continua a godere della fiducia di gran parte della cittadinanza (56,4%) anche se in calo rispetto alla precedente rilevazione.
“Da subito più di metà degli italiani ha dichiarato di avere fiducia in Mario Draghi – spiega Gianni Balduzzi, Responsabile studi socio-economici di Termometro Politico – Il picco, superiore al 60%, è stato toccato alla vigilia del giuramento, una volta assicuratosi il sostegno di quasi tutti i partiti, anche del Movimento 5 Stelle e della Lega. E proprio gli elettori della Lega appaiono tra i principali responsabili sia dell’incremento tra il 4 e l’11 febbraio sia del calo successivo. I leghisti sono andati da un livello massimo di fiducia superiore al 73% a uno minimo del 62,6% nell’ultima rilevazione”.
“Forte riduzione anche del sostegno degli elettori di Fratelli d’Italia, dal 46% al 37% circa. Molto più stabile la fiducia, superiore all’85%, degli elettori del PD e la sfiducia mostrata invece da quelli del Movimento 5 Stelle, che in larga parte esprimono un giudizio negativo sul premier. A causa quindi delle variazioni nel sentiment degli elettori di Lega e FdI la fiducia complessiva in Mario Draghi è passata da un massimo del 63,4% di due settimane fa al 58,6% del 18 febbraio al 56,4% odierno”.
Sulla durata del governo Draghi gli italiani si dividono. Per il 33,7% dovrebbe durare fino alla fine dell’emergenza attuale, ovvero pochi mesi, per il 31,8% fino all’elezione del nuovo capo dello Stato prevista agli inizi del 2022 mentre per il 30,3% fino alla fine della legislatura nel 2023.
GLI ITALIANI E IL COVID
È passato ormai un anno da quando il Covid-19 è arrivato in Italia. Termometro Politico ha chiesto agli intervistati se hanno ancora paura del contagio. Risponde sì il 44,6% e no il 33%. Il 21,5% afferma di non avere paura per sè ma per i propri cari.
Dopo un anno di pandemia, le restrizioni cominciano ad avere un forte impatto sulle persone. Il 19,5% ammette che la situazione sta cominciando a diventare psicologicamente insopportabile mentre il 18% dichiara di aver superato il limite della sopportazione. Il 38,6%, pur definendo l’attuale contesto pesante, afferma di riuscire ancora a sopportare tale situazione. Per il 18,1% non è cambiato sostanzialmente nulla mentre solo il 5,6% ritiene che personalmente la situazione odierna sia migliore rispetto a prima.
LE INTENZIONI DI VOTO
Le intenzioni di voto registrate da Termometro Politico danno la Lega in ulteriore crescita al 24%. Il Pd cala ancora: ora si ritrova al 19,4% con Fratelli d’Italia a meno di un punto di distanza (18,5%). Il Movimento 5 Stelle perde 8 decimi e scivola al 15% mentre Forza Italia sale al 6,2%. La Sinistra (3,5%) supera in colpo solo Azione e Italia Viva in calo rispettivamente al 3,1% e al 3%. Sotto il 2% si trovano +Europa (1,5%), Verdi (1,3%) e Partito Comunista (1%).