Suvvia, non si dica che il PM di Palermo chiedendo 6 anni di reclusione per Salvini per “sequestro di persona” non abbia finalità politiche, perché sarebbe una barzelletta.
Salvini per una vicenda analoga è stato assolto a Catania: nel 1997, ai tempi di Prodi, il “blocco navale” non sollevò nessuna remora dei giudici.
Il leader della Lega al tempo faceva comunque parte del governo Conte (premier però non indagato) e ci riferiamo ai tempi in cui la “capitana Rackete” (padron, l’onorevole Carola Rackete, perché nel frattempo l’hanno pure eletta al parlamento europeo) aveva violato ogni tipo di legge e perfino si era volutamente scontrata con una motovedetta della Finanza, ma ne è uscita con l’alloro della martire e nessuna condanna.
Due pesi e due misure, che peraltro fanno comodo anche a Salvini, che così ha un utile elemento di visibilità.
Fa sorridere che i commenti governativi sulla vicenda siano giudicati “indebita ingerenza” dall’Associazione di Lor Signori Magistrati, quando Loro sono i primi, molto spesso, ad invadere il campo della politica “interpretando” le norme di legge e non applicandole, vedi lo “svuotamento” dei centri d’accoglienza, giudicati (da alcuni di loro) illegittimi. Qualcuno ricorderà il caso Apostolico. Nulla di nuovo, ma – per favore – meno ipocrisia.