Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia e legale di Silvio Berlusconi, è intervenuto su Radio Cusano Campus e sul ddl intercettazioni ha detto: “La diagnosi è semplice, indipendentemente dai temi c’è qualcuno che ricatta il governo dall’interno e qualcuno che fa opposizione. Renzi ricatta il governo dall’interno e noi facciamo opposizione. Sono due cose diverse e inconciliabili tra loro. C’è il garantismo vero che è quello di FI e il garantismo d’occasione che è quello di Italia viva. Non inganni la occasionale coincidenza di determinate tematiche. Renzi è un giocatore disinvolto, abbastanza impavido, che tiene il governo sotto scacco. Questa boutade dei responsabili dimostra quanto Conte tema questo modo di procedere. Sulle intercettazioni è successo quello che è successo con la prescrizione, una finta opposizione di Renzi, una farsa. E’ arrivata una mediazione che sposta poco, una soluzione che a mio avviso è assolutamente insufficiente. Quando la maggioranza parlamentari è così contro i principi costituzionali, è chiaro che più che stendersi per terra e combattere come le fanciulle degli anni ’70 non possiamo fare. Quando andremo noi al governo cancelleremo tutto con un decreto legge”.
Riguardo le voci sui presunti ‘responsabili’ di Forza Italia. “Posso soltanto sorridere e ragionare con i piedi saldamente per terra. E’ evidente che ognuno giochi la sua partita, i principi, la coerenza, sono completamente saltati. E’ un momento in cui dal M5S, al Pd, a Leu, a qualcuno di centrodestra, è saltato l’amore per la propria fede politica. Ricordate quando si rimproverava a Berlusconi di cercare i responsabili? Conte sta facendo la stessa operazione se fosse vera. Paolo Romani? Gioca una sua partita, è libero di giocarla. Ricordo a tutti che tutti noi dobbiamo essere grati a Berlusconi se siamo in parlamento. Nessuno pensi che FI diventerà un serbatoio per il governo Conte. Se qualcuno deciderà di appoggiare il governo se ne assumerà la responsabilità, saranno soggetti che avranno il marchio rosso del tradimento, l’elettore poi giudica ed esprime il suo dissenso col voto. Stessa cosa vale per chi pensa di consegnare Fi a Salvini”.