La paura instillata dalle scosse dei giorni scorsi ha prodotto una psicosi collettiva, dietro la quale si teme che si celi una vera e propria strategia messa a punto dagli ‘sciacalli’: per cercare di arrivare alla fonte di tutto la Procura di Bologna ha aperto un fascicolo per procurato allarme, dopo le tante telefonate giunte ieri ai centralini delle forze dell’ordine di persone che chiedevano se era vero che fosse previsto l’arrivo imminente di una scossa di terremoto devastante. Ieri a Bologna sono state 200 le chiamate arrivate a carabinieri, polizia, vigili urbani e vigili del fuoco. Altre sono arrivate anche alla sede della Provincia. E lo stesso copione, si e’ ripetuto nelle altre citta’ interessate dal sisma.
Nel capoluogo, a seguito della psicosi che si era creata, sono stati evacuati uffici importanti, come la Banca d’Italia (con un vero ordine di evacuazione) e la Carisbo. Anche in Tribunale alcuni addetti hanno lasciato il palazzo. L’inchiesta aperta dal procuratore aggiunto Valter Giovannini ora cerchera’, appunto, di capire l’origine delle voci. Verranno fatti accertamenti a campione sui tabulati telefonici. Verra’ chiesto a chi ha telefonato come aveva appreso la ‘bufala’ della scossa devastante. Per capire se dietro c’e’ una strategia degli sciacalli. Ed, eventualmente, per scoraggiare ogni loro iniziativa.
Il fascicolo per procurato allarme della magistratura bolognese e’ il terzo aperto sul sisma che ha colpito l’Emilia, dopo quelli sui crolli e sugli operai morti delle Procure di Ferrara e Modena.
E, a conferma del clima di preoccupazione molto forte che si respira anche a Bologna, un serie di fax e mail con allegati sono stati inviati alla Procura per segnalare casi di abitazioni a rischio dopo le scosse di terremoto. La Procura non puó fare altro che aprire fascicoli per fatti non costituenti reati. Si tratta di segnalazioni che andrebbero inoltrate a uffici tecnici, in questi giorni in realtà molto occupati per le varie verifiche in corso.
A Modena, intanto, il Prefetto Benedetto Basile sta valutando anche un possibile intervento dell’esercito in funzione anti-sciacalli.
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