"Assad se ne deve andare e lasciare che il popolo siriano decida il proprio futuro". Non usa mezzi termini Barack Obama per esprimere la sua opinione su ciò che riguarda quel che sta accadendo in Siria. Il presidente Usa ha "sbottato" dopo aver richiamato "gentilmente" per mesi e mesi il regime di Damasco a risoluzioni pacifiche del conflitto interno. Si discute anche dell’invio di una squadra per valutare la portata della crisi umanitaria.
Anche dal Consiglio per i diritti umani che ieri ha riunito il Consiglio di Sicurezza per discutere dei crimini perpetuati da Assad arriva una dura condanna. In un atto d’accusa di 22 pagine si documentano tutte le sanguinose uccisioni effettuate fino ad oggi. Non c’è bisogno di commenti di fronte a questi numeri, che parlano da soli: 2mila morti, esecuzioni non giustificate, aberrante quella del ragazzino di soli 13 anni nello stadio di Deraa.
Tocca ad Hillary Clinton prospettare le risoluzioni da attuare: blocco dei beni di stato presenti negli Stati Uniti, nessun investimento economico da parte delle aziende Americane in territorio siriano, e il blocco totale di acquisto di petrolio proveniente dalla Siria.
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