E’ un martedi’ nero sui mercati finanziari internazionali con i venti di guerra che soffiano sulla Siria. E l’Italia e’ tra i Paesi piu’ penalizzati anche a causa delle incertezze politiche che turbano il governo Letta. Piazza Affari lascia sul campo il 2,34% dopo una raffica di vendite sui bancari: Intesa perde il 4,37%, Unicredit il 4,17%, Mediolanum il 3,89%, Mediobanca il 4,09%, il Banco Popolare il 3,19%, Ubi il 3,42% ed Mps lo 0,86%. Sul mercato obbligazionario lo spread tra il Btp e il Bund tedesco decolla, raggiungendo quota 260 punti base da 249 di ieri, col tasso sul titolo del Tesoro in crescita al 4,44%. Inoltre, si chiude praticamente il gap con la Spagna, infatti il divario tra i titoli spagnoli a 10 anni e gli equivalenti tedeschi stringe a 263 punti base e di conseguenza si riduce a soli tre punti la distanza Btp-Bonos. Un chiaro segnale, questo, della pressione che c’e’ al momento sul debito italiano.
”I mercati vogliono rassicurazioni che la coalizione di governo resti al suo posto”, spiega un’analista di Credit Agricole. Tra le altre Borse del Vecchio Continente, la peggiore e’ Madrid (-2,96%), quindi Parigi (-2,42%) e Francoforte (-2,28%) mentre contiene le perdite Londra (-0,79%). Oltreoceano la Borsa di New York, a poche ore dalla chiusura, viaggia in calo. Il Dow Jones cede circa l’1% mentre il Nasdaq quasi il 2%. Sotto il peso della crisi siriana, i mercati hanno ignorato anche la buona notizia arrivata dalla Germania. La fiducia delle imprese tedesche e’ infatti salita ai massimi da 16 mesi a questa parte, col relativo indice Ifo in rialzo oltre le attese ad agosto a 107,5 punti. In questo clima infuocato il Tesoro ha venduto 2,98 miliardi di Ctz a 24 mesi (tre miliardi l’obiettivo massimo) con un rendimento in leggero rialzo all’1,871% dall’1,857% del mese scorso. Assegnato anche un miliardo di Btp indicizzati all’inflazione dell’Eurozona, in linea con l’offerta massima, con tassi al 2,30% sul settembre 2018 e al 3,30% sul settembre 2026. E domani si replica con un’asta di Bot semestrali fino a 8,5 miliardi di euro. Oggi anche il Tesoro spagnolo e’ andato sui mercati, vendendo un miliardo di euro di titoli trimestrali e 3,06 miliardi di titoli a nove mesi con tassi in calo rispettivamente allo 0,155% e all’1,089%. Il possibile attacco contro la Siria fa schizzare il prezzo del petrolio e dell’oro sui mercati delle materie prime. Il greggio supera i 109 dollari al barile a New York, mentre il metallo giallo vola a 1.413,90 dollari l’oncia, segnando i massimi degli ultimi due mesi.
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