Il sindaco di Firenze Dario Nardella (PD), parlando su Radio Cusano Campus, sulla riconferma a sindaco di Firenze ha detto: “La Lega aveva puntato molto su Firenze, Salvini è venuto qui 4 volte in campagna elettorale. Noi abbiamo fatto un lavoro molto paziente porta a porta. La nostra ricetta è stata l’umiltà e la tenacia di stare in mezzo alle persone. La Lega utilizzava Salvini, noi invece partivamo dal basso. L’antidoto è la verità, dato che i nostri avversari manipolavano la realtà. E poi nelle città è più facile verificare su un politico lavora o non lavora. Credo che la serietà nella politica tornerà di moda perché stiamo toccando delle punte talmente degenerate che le persone cominceranno a sviluppare degli anticorpi. Abbiamo recuperato un certo entusiasmo dei giovani, che la sinistra negli ultimi anni aveva perso”.
Sulle Olimpiadi Milano-Cortina. “Sono felice per il mio collega Sala, lui c’ha creduto, è stato uno dei pochi coerenti dato che i politici usano le olimpiadi come un taxi, salgono e scendono a seconda delle convenienze del momento. Credo che se questi eventi vengono gestiti bene portano lavoro e benessere. Noi a Firenze abbiamo gestito i mondiali di ciclismo e sono andati molto bene. Purtroppo in Italia ogni evento è buono come scusa per fare polemica. Le Olimpiadi non sono né una disgrazia, né la panacea di tutti i mali, sono un’occasione che va sfruttata bene. Renzi? Non so se lui abbia avuto un ruolo diretto, posso ipotizzare che da Presidente del Consiglio avesse creato i presupposti per questa candidatura. Sarebbe bello se tutti esultassimo insieme, invece c’è qualcuno che fa polemica, qualcun altro che vuole mettere la bandierina per primo”.
Sul rifiuto di Roma alle Olimpiadi del 2024. “Faccio sempre lo sforzo di capire cosa ci sia dietro una decisione. Capisco che la Raggi appena arrivata non se la sentisse, capisco i timori delle infiltrazioni di fatti corruttivi, però questi timori non possono mai essere tali da portare a rifiutare una sfida del genere. Se un sindaco ha paura di sbagliare e non fa niente, rischia di fare peggio. Se fossi stato sindaco di Roma non avrei rinunciato a priori. L’argomento di dire: in Italia c’è la corruzione, è un argomento un po’ banale, allora non facciamo più niente”.
Sul PD di Zingaretti. “Nel PD per fortuna non c’è un padre padrone, c’è una discussione, c’è una dialettica, anche troppa. Ci vorrebbe una via di mezzo tra la Lega e il PD. Dal mio punto di vista, essendo sindaco, vivo con meno intensità le dinamiche interne del partito. Zingaretti, finora, almeno l’obiettivo di fermare l’emorragia l’ha ottenuto. Io ho spronato più volte Zingaretti a tirare fuori un po’ di energia, di forza, un linguaggio più chiaro, prendere in mano 2-3 bandiere: l’ambiente, la legalità. Perché il problema della sicurezza deve essere solo della Lega?”.
Sulla permanenza di Chiesa alla Fiorentina. “L’altro ieri sono andato con il nuovo patron della Fiorentina Rocco Commisso a visitare l’ospedale pediatrico Meyer. A un certo punto un ragazzino gli fa: ‘Rocco, mi raccomando non vendere Chiesa’. Lui si è fermato e quasi commosso ha detto: ‘Tranquillo, Chiesa non lo vendiamo”.