Cgil, Cisl e Uil cercano un terreno comune per affrontare la grave crisi economica e riavviare un percorso unitario. L’occasione e’ un dibattito, al Teatro Carignano di Torino, coordinato dal giornalista Gad Lerner, sugli scioperi del marzo ’43, al quale partecipano tutti e tre i leader dei sindacati. ‘Sono ottimista sull’unita’ sindacale – osserva il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni – ma ognuno rinunci alla propria opinione fino in fondo, si comprometta con l’altro. La Cgil deve avere la forza per spiegare a tutti i suoi dirigenti che, quando si va in fabbrica e la maggioranza si e’ espressa, la minoranza si deve adeguare a quanto e’ stato deciso, senza se e senza ma’. ‘In democrazia non c’e’ dubbio che a decidere sia la maggioranza. Il fatto e’ che noi decidiamo considerando l’insieme dei lavoratori, non siamo dei propugnatori delle divisioni’, commenta la leader della Cgil Susanna Camusso, interessata ad aprire una discussione, sollecitata da Bonanni, sui temi della democrazia economica, modelli organizzativi d’impresa e codeterminazione. ‘Bene – spiega – se si torna a ragionare sulla struttura della rappresentanza sindacale unitaria. Il sindacato deve tornare seriamente nei luoghi di lavoro, eleggere le rappresentanze, misurare i voti e gli iscritti, parlare di piu’ di politica del lavoro e di condizioni di di lavoro. La sfida e’ ridare voce collettiva al lavoro, sarebbe una lezione anche per la politica che dovrebbe uscire dai palazzi e tornare sul territorio. Bisogna provare a essere nei luoghi di lavoro non Cgil, Cisl e Uil ma le rappresentanze unitarie’.
‘La durezza dei problemi e la necessita’ di dare risposte qui e subito, e non sulla base dei nostri desideri e delle nostre visioni – afferma il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti – imporra’ al sindacato una unita’ che fino ad oggi non abbiamo avuto, ci portera’ ad essere meno teorici e piu’ pragmatici. Saremo costretti a metterci d’accordo su alcune cose fondamentali, poco alla volta le diverse sensibilita’ si avvicineranno’.
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