Silvio Berlusconi si è dimesso. Il Cavaliere non è più il presidente del Consiglio italiano. Un secondo dopo la notizia, la folla di persone radunata davanti al Quirinale ha cominciato a far festa. Clacson, grida e cori, bottiglie di champagne, vino e coriandoli. Si brinda alla fine del berlusconismo. Dopo che l’uomo di Arcore ha lasciato il Quirinale da un ingresso laterale, migliaia di persone hanno conquistato la piazza: urla di gioia, trenini in stile Festa di Capodanno, "trombette" di carnevale. "Siamo liberi!", hanno urlato in molti. In tanti sventolano il tricolore.
A pranzo Berlusconi aveva incontrato il senatore a vita, Mario Monti, probabile capo del Governo da lunedì. Monti e’ stato tanto cortese quanto fermo: niente diritto di prelazione sulla scelta del Guardasigilli (Berlusconi aveva indicato Nitto Palma o il magistrato Iannini, moglie di Bruno Vespa), un prendere o lasciare su una squadra tutta tecnica e da decidere senza condizionamenti: ministri e sottosegretari. E un no rotondo anche alla presenza di Letta, il boccone piu’ indigeribile dal Cavaliere che dal sottosegretario si sarebbe sentito garantito. Silvio non ha avuto alcun potere per negoziare qualcosa di diverso.
Dopo aver rassegnato le dimissioni, Berlusconi si è recato a Palazzo Grazioli, dove è riunito in questo momento con i vertici del PdL. Davanti Palazzo Grazioli la folla intona l’inno di Mameli.
Domani, domenica 13 novembre, il Palazzo del Quirinale resterà chiuso al pubblico, in occasione delle consultazioni del capo dello Stato, a seguito delle dimissioni del governo Berlusconi.
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