Negli anni bui della persecuzione politica è stato affossato e perfino relegato a macchietta. E quando ha cercato di rialzarsi gli hanno dato del bollito, dell’illuso, dello zombie. Ma lui non ha smesso mai di sentirsi protagonista e di credere in se stesso.
Hanno più volte scommesso sulla sua morte politica, eppure si è sempre ripreso il suo spazio e non lo ha ceduto a nessuno.
Del resto, risulta difficile trovare personalità in grado di raccogliere la sua eredità politica o di emularlo nelle sue capacità oratorie. Quando parla lui si percepisce ogni volta che è mosso dalla stessa energia e dalla stessa passione di vent’anni fa. Vuoi vedere che Silvio Berlusconi è un highlander, l’ultimo degli immortali?
Domenica a Fiuggi il Cavaliere ha conquistato la scena e ha approfittato per mandare messaggi molto chiari a Matteo Salvini: il centrodestra siamo noi, siamo noi ad averlo inventato, grazie a noi partiti piccoli e fino ad allora messi in un angolo sono entrati in Parlamento da protagonisti e hanno contributo a governare il Paese.
Caro Matteo, dovrai fare i conti con me, pare dire l’uomo di Arcore al leader leghista, perché io sono in campo oggi come ieri.
La forza d’animo di quest’uomo è davvero ammirevole. È vero che l’età e il suo super ego lo portano a commettere degli errori di valutazione nello sforzo di costruire una coalizione vincente che riconosca la sua leadership.
Perché i moderati di ieri sono diventati gli arrabbiati di oggi e i competitor più aggressivi potrebbero avere la meglio nelle piazze e mostrano chiari segni di insofferenza nei suoi confronti.
L’incertezza regna sovrana di fronte ai nuovi barbari che assediano il fortino azzurro. Ma forse Silvio vede più lontano di noi comuni mortali e il suo terzo occhio gli fa compiere passi a noi incomprensibili ma ben calibrati nei tempi e nei modi.
Salvini si è autoproclamato candidato premier e sicuro vincitore della sfida elettorale, Berlusconi frena i suoi entusiasmi e assicura che sarà lui a guidare la campagna elettorale con la stessa energia di sempre. Dice anche, Silvio, che alla fine le differenze con la Lega, su euro ed Europa per esempio, si chiariranno. Si arriverà a un compromesso, sostiene. Chissà.
Davvero pensa di arrivare a presentare un centrodestra unito agli elettori? Ad oggi, nonostante i sondaggi favorevoli, tutto sembra indicare che non sarà così facile per il Cav tenere in pugno lo scettro del potere unico. A meno che la sorte non gli sia ancora favorevole sui punti essenziali: recuperare in tempo la candidabilità e mischiare le carte per costruire una legge elettorale che strizzi l’occhio a chi, come lui, vuole essere, dall’altra parte, il solo attore sul palcoscenico della politica.
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