Silvio Berlusconi continua la sua offensiva mediatica nei confronti di Mario Monti e degli avversari politici. Il Cavaliere continua ad essere iper presente in tv: l’ultima ospitata l’ha fatta a Uno Mattina, trasmissione Rai. Ha attaccato ancora una volta il Prof, corteggiato la Lega, galvanizzato vecchi e nuovi elettori, snobbato chi ha lasciato il Pdl, esorcizzato l’inviso ‘centrino’.
Berlusconi ha voluto demolire lo slogan sulla ‘salita’ in politica: Monti ‘ha ragione’ di dire che ‘sale’ in politica ‘perche’ aveva un rango inferiore a quello di presidente del Consiglio. Io ho detto ‘sceso in campo’ perche’ avevo un rango superiore’, ha puntualizzato l’ex premier che, per contro, ha accarezzato la Lega confermando l’offerta della vicepresidenza del consiglio, se si allea con il Pdl. Anche se, in un gioco di sponda con Angelino Alfano, da quest’ultimo e’ salito, poi, un secco aut aut al partito di Maroni: al Carroccio dico: ‘O stiamo insieme in Lombardia e alle politiche, o restiamo separati in entrambi i luoghi di competizione elettorale’. Ma ne’ l’approccio soft del Cav, ne’ quello minaccioso del segretario hanno smosso Roberto Maroni che ha rifiutato ‘scambi di poltrone romane’ lanciando un contro-ultimatum: o si accettano le condizioni della Lega (prontissima a correre da sola in Lombardia e alle politiche) ‘o amici come prima’.
Intanto l’apparizione di Silvio Berlusconi a Uno Mattina, subito dopo il periodo di astensione per le feste natalizie, scatena le critiche del centrosinistra, provoca l’altola’ del presidente della Commissione di Vigilanza, Sergio Zavoli, e spinge la Rai a mettere un freno all’offensiva mediatica del Cavaliere. Il dg Luigi Gubitosi da’ il via libera ad un’intervista domani al Tg1, ma nega la presenza in altre trasmissioni, promettendo un riequilibrio. ‘Il ripristino del pluralismo in questa fase e’ molto difficile perche’ in conflitto con le norme sulla par condicio’, spiega pero’ il presidente Agcom, Angelo Marcello Cardani, aggiungendo che, in caso di squilibrio, ‘scatta di fatto la sanzione pecuniaria, comunque modesta’.
Ad animare il dibatto in Vigilanza – dove Cardani e’ stato convocato nell’ambito dell’iter per l’approvazione dei regolamenti sulla par condicio, che la bicamerale e’ chiamata ad approvare per la Rai e l’Agcom per le tv private – anche la presenza di Mario Monti in tv, contestata dal Pdl soprattutto in occasione della conferenza di fine mandato. ‘E’ stato usato a scopo di comunicazione politica un appuntamento istituzionale’, ha attaccato Gasparri, ricordando che ‘per consentire la diretta e’ stato addirittura soppresso il Tg2′. In risposta, Cardani ha spiegato che domani, in occasione del Consiglio dell’Autorita’ convocato per varare il regolamento, sara’ messa al voto anche una norma per estendere le regole ai soggetti non candidati, ma ‘chiaramente riconducibili ai partiti e alle liste concorrenti’.
































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