“La storia dell’uomo non presenta altro che un passaggio continuo da un grado di civiltà ad un altro, poi all’eccesso di civiltà, e finalmente alla barbarie, e poi da capo” (Giacomo Leopardi)
“Non sempre ciò che viene dopo è progresso” (Alessandro Manzoni)
“Una volta che entri nella corrente della storia, non puoi uscirne” (Richard Nixon)
“Forse domani morirò, magari prima di quel tedesco, ma tutte le cose che farò prima di morire e la mia morte stessa saranno pezzetti di storia” (Italo Calvino)
“È per sistemare la storia che si incasina la geografia” (Daniel Pennac)
LA RISATA DI OGGI… È SEMPLICE!
«La morte è un brutto affare, il mio consiglio è di non averci niente a che fare» (Somerset Maugham)
ATTUALIZZANDO… BERLUSCONEIDE
Berlusconi non è in crisi e anzi resta insostituibile. Mi chiedo e ci si chiede: Silvio ha il posto che gli spetterebbe, nella storia italiana? Sono sollecitato ad affrontare questo argomento da una lettera della signora Agostina Lettieri di Vigevano. Rispondo: il posto naturale di Berlusconi a mio parere è quello di un genio assoluto. Nel bene e, a volte, anche nel male.
UN DOMINIO SU PIÙ FRONTI
Ha dominato la scena italiana per una vita: come l’imprenditore che ha rivoluzionato il mondo della televisione (quindi dell’impresa e del costume italiano), nello sport come inventore di un ineguagliabile Milan, in politica come protagonista, al governo e all’opposizione. E anche adesso, più che ottantenne, resta in una posizione centrale e influente.
IL GOSSIP E IL TORMENTO
Purtroppo gli storici di oggi (confido in quelli di domani) non hanno vergogna nell’affiancarsi ai suoi avversari politici, ai cronistacci e ai pettegolezzi imperversanti, mettendo banalmente al primo posto le olgettine e sciocchezze incorporate (come se, nei millenni, quasi tutti i protagonisti della storia non avessero avuto capricci e analoghe debolezze).
ANCHE OGGI CERCA DI AGGREGARE
Quanto a oggi, se interessa, riferisco ciò che a me risulta. Berlusconi ha sempre cercato di aggregare le forze e gli uomini a lui vicini, tenendo lontane divisioni e difficoltà evitabili. Intorno a lui hanno così prevalso figure interessate soprattutto al potere personale (un nome importante, Licia Ronzulli, dicono ex emergente) e impegnate a erigere un muro – errore grave! – nelle comunicazioni tra il Cav e il resto del mondo. Tuttavia, non do significativa importanza alle indiscrezioni o ad altri malevoli spifferi sulle presunte fughe in massa da Forza Italia.
PERCHÈ MANCA UN SUCCESSORE?
Semplicemente perché non esiste. A Berlusconi è stato rimproverato mille volte di non aver designato per tempo il suo erede. Purtroppo, non c’è mai stato un personaggio credibile e accettabile dal partito e dai suoi seguaci. Inevitabilmente, così, si sono diffuse e si diffondono continue voci, ostili al Cav.
LA CARFAGNA E TAJANI? NO PROBLEM
La chiacchieratissima cena organizzata dalla Carfagna non era ispirata da ambigue intenzioni di preparare un colpo di stato, ma dall’ambizione di Mara, legittima, di primeggiare all’interno del partito. E così l’assenza di Silvio al convegno di Tajani aveva una spiegazione banale: il diluvio che imperversava nel Lazio. Berlusconi ha sempre in pugno lo scettro, e guai se lo perde: è insostituibile. E, se necessario, troverà accordi con tutti: non con Renzi, ma perfino con Salvini.