“A me non risultano riscatti, altrimenti dovrei dirlo”. Luigi Di Maio, intervenuto a ‘Fuori dal coro’ su Rete4, ha dichiarato di non avere notizia di riscatti pagati per liberare Silvia Romano. Certo, ci si può porre tutte le domande del caso sulla vicenda della nostra connazionale, ma “ovviamente non bisogna darsi le risposte come conviene”.
”A dicembre ho sentito il padre di Silvia, sapevo che lei era viva e non potevo dirlo al padre, perché in questi casi se si danno informazioni e c’è una fuga di notizie poi si rischia che alla fine non riusciamo a riportarla a casa e di compromettere tutto”.
Sulle polemiche che si sono scatenate dopo la liberazione di Silvia, e sugli insulti sui social nei confronti della donna, il titolare della Farnesina ha commentato: “Dopo che l’abbiamo liberata da una cellula terroristica, rischiamo di darle la scorta in Italia”.
“Aspettiamo anche che Silvia Romano, che torna in Italia in questo momento, possa ritrovare una sua serenità. E invece addirittura si sono scatenati una serie di attacchi e minacce che rischiano di farle avere la scorta in Italia”, ha detto Di Maio intervistato da Mario Giordano.
E ancora: “Rispetto tutte le discussioni, però siamo un Paese che si dà spesso la zappa sui piedi; perché io sono orgoglioso del fatto che la nostra Intelligence, le nostre Forze Speciali, il nostro Corpo Diplomatico, l’Unità di Crisi, hanno fatto squadra e ce l’hanno fatta”.
Inoltre, ha aggiunto il ministro, “credo che dobbiamo anche, soprattutto, rispettare questa ragazza perché nessuno di noi sa che cosa significa stare un anno e mezzo in mano a una cellula terroristica che arruola i bambini, di terroristi criminali“.