Piacciono, soprattutto a giovani e giovanissimi, anche perche’ si pensa che le sigarette elettroniche facciano meno male e possano essere utili a smettere con le ‘bionde’ tradizionali. E hanno gia’ ‘tentato’ due milioni di italiani, che le hanno provate almeno occasionalmente, e conquistato 500mila fumatori, che sono passati abitualmente alla e-cig (spesso abbinando elettronica e tradizionale). La fotografia e’ stata scattata da una indagine dell’Istituto superiore di sanita’ insieme alla Doxa, che ha presentato i dati in occasione della Giornata mondiale contro il fumo durante la quale l’Oms ha lanciato un appello per fermare ogni forma di pubblicita’, anche quella occulta.
Dai primi numeri emerge pero’ che solo il 10% di chi e’ diventato habitue’ della e-cig (in genere da non piu’ di qualche mese) ha effettivamente detto addio alle ‘bionde’. Sei su dieci tra i consumatori abituali, invece, stanno riducendo (chi poco, chi drasticamente) il fumo delle sigarette tradizionali mentre c’e’ uno ‘zoccolo duro’, circa il 22%, che non ha cambiato le sue abitudini rispetto alle bionde e fuma le une e le altre. Peraltro aumentando la quantita’ di nicotina assunta, visto che il 95,6% per lo ‘svapatore’ sceglie il liquido che la contiene.
L’indagine mostra anche l’appeal che le e-cig hanno sui ragazzi: nella fascia di eta’ tra i 15 e i 24 anni, infatti, gli ‘svapatori’ sono il doppio dei fumatori tradizionali (il 23,6% utilizza e-cig, l’11,6% fuma le classiche). ‘La fascia giovane e’ molto interessata a un prodotto considerato ‘fashion’ e il timore – ha spiegato Roberta Pacifici, direttore dell’Osservatorio fumo dell’Iss – e’ che la usi anche chi non e’ ancora stato tentato dalla sigaretta classica’ rischiando di essere cosi’ avviato al fumo tradizionale. ‘Non sappiamo se i giovani usano quelle a base di nicotina o meno’, precisa l’esperta, sottolineando che sono in corso, diversi studi per ‘capire l’eventuale tossicita’ del prodotto, con o senza nicotina’ ma anche ‘l’efficiacia’ nell’aiutare a smettere di fumare. In generale, dice, e’ un fenomeno ancora troppo recente per valutare ‘se lo ‘svapatore’ e’ destinato a diventare un ex fumatore, a cambiare modalita’, o a diventare un fumatore di entrambe’. E il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha ribadito che per pronunciarsi attende il ‘parere motivato chiesto al Consiglio superiore di sanita’ ‘, che dovrebbe arrivare a breve.
Durante in convegno, fuori dall’istituto, e’ andata in scena anche una protesta stile ‘Femen’ contro il fumo: tre attiviste di Articolo 32, associazione dei consumatori per la tutela della salute, si sono scoperte il seno mostrando la scritta ‘seno sano se non fumo’, e sulla schiena ‘Articolo 32 revolution’.
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