Una ‘riunione finta’, ‘grottesca’, ‘inutile’. I sindacati del comparto difesa e sicurezza dopo l’incontro a Palazzo Chigi con il Governo – rappresentato da un ampio schieramento di ministri – sul tema del completamento della riforma pensionistica, sono profondamente delusi e pronti a scendere in piazza. Il nodo da sciogliere e’ il regolamento di armonizzazione dei requisiti di accesso alla pensione di forze di polizia, vigili del fuoco e forze armate. Il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, dopo la riunione definita da lei stessa ‘vivace’ e’ stata di poche parole: ‘mi auguro che entro il 31 ottobre potremo portare a termine il processo di armonizzazione dei requisiti di accesso alla pensione del comparto sicurezza tenendo conto delle specificita’ di questo settore’. I sindacati si aspettavano altro.
‘Il confronto, dopo che e’ stato imposto dal Parlamento con approvazione di ordini del giorno approvati all’unanimita’, non si e’ mai aperto’ hanno sottolineato i sindacati di polizia Siulp, Coisp e Sapaf. ‘Se questa e’ l’attenzione al cuore dello Stato – hanno aggiunto – agli uomini e alle donne in divisa di questo Paese non resta che scendere in piazza e mettere il Paese di fronte al rischio che sta correndo’. ‘Il Governo ci ha fatto sapere che nei prossimi giorni ci inviera’ un documento con alcune proposte. Se queste non terranno conto delle esigenze dei nostri comparti – ha annunciato Nicola Tanzi, presidente della Consulta Sicurezza, costituita da Sap (Polizia di Stato), Sappe (Polizia Penitenziaria), Sapaf (Corpo Forestale dello Stato) e Conapo (Vigili del Fuoco) – ci avvieremo sicuramente verso una grande mobilitazione’. ‘Nulla di nuovo ci e’ stato comunicato in relazione alla volonta’ del Governo a soddisfare quanto deliberato dal Parlamento sul vincolo di salvaguardare le specificita’ del settore’ hanno affermato Eugenio Sarno, Massimiliano Violante ed Alessandro Lupo, rispettivamente segretari generali di Uil Penitenziari, Uil Corpo forestale dello Stato e Uil Vigili del fuoco non escludendo il ricorso a una massiccia mobilitazione.
‘Il sistema previdenziale proposto in un incontro, gestito in modo disastroso dal Ministro Fornero, nega la specificità degli appartenenti ai Corpi di polizia’ dicono Anfp, Siap, Coisp e Silp-Cgil secondo cui il Governo ‘ha scelto di aprire una stagione di duro conflitto con gli operatori di polizia’. Il Coordinamento Sicurezza Ugl, che riunisce il personale di Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Corpo Forestale e Vigili del Fuoco, esprime ‘forte preoccupazione per l’ingiustificabile pervicace volonta’ del Governo di sacrificare ancora una volta l’efficienza della sicurezza del Paese sull’altare di meri calcoli ragionieristici’. ‘Sembra che il governo abbia gia’ deciso le sorti del personale militare, incontrando le rappresentanze solo per adempiere a una mera formalita’ di un impegno parlamentare’ ha commentato il Cocer carabinieri mentre il Cocer dell’esercito attende ‘con forte preoccupazione di conoscere i dettagli del progetto’. E se Siulp, Sap, Ugl-Polizia e Consap chiedono l’intervento del ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri, la Fns-Cisl (corpo forestale, polizia penitenziaria e vigili del fuoco) fa notare che alcune dichiarazioni del ministro Fornero ‘alimentano la cultura dello scontro piuttosto che quella del confronto’.
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