Il 28 ottobre i siciliani saranno chiamati alle urne per esprimere la loro preferenza su chi dovrà rappresentare l’isola. Regna il caos nelle menti degli elettori che si trovano, o sarebbe meglio dire ritrovano, nomi già sentiti nell’elenco dei candidati a Presidente anche se nelle precedenti elezioni appartenevano a schieramenti diametralmente opposti a quelli attuali. È pur vero che solo gli stolti non cambiano opinione, ma solitamente gli ideali restano invariati per tutta la vita. La sola eccezione, quanto meno per adesso, è rappresentata da uno dei grandi favoriti – secondo alcuni sondaggi –, l’unico degli undici candidati ad essere nuovo nel panorama della politica a livello regionale, il grillino Giovanni Carlo Cancellieri.
Sembra dunque che i siciliani richiedano facce nuove e soluzioni concrete per una delle regioni più belle ma anche più saccheggiate dalla classe politica ed imprenditoriale italiana e si spera che Cancellieri, se dovesse diventare il nuovo Presidente della regione, non si limiti solo a denunciare i problemi della Sicilia, visto che i siciliani li conoscono fin troppo bene, ma a trovare soluzioni concrete.
Non ha riscontrato il successo sperato il candidato de La Destra PID PDL, Nello Musumeci, presente sulla scena politica dal 1994, prima come presidente della Provincia etnea per un decennio, poi come deputato europeo per tre legislature (1994-2009). Durante la mini convention tenuta ad Agrigento nei giorni scorsi per presentare il proprio programma, ad ascoltarlo erano presenti solo alcuni uomini di partito ed i giornalisti.
Tuttavia, secondo altre fonti sembra invece che i grandi favoriti di queste elezioni regionali siano proprio Musumeci e Rosario Crocetta, PD UDC API, l’ex sindaco di Gela, sfuggito al killer assoldato dalla Stidda, il lituano Minius Marius Denisenko, l’8 dicembre 2003 e che oggi vive sotto scorta.
Famosissimo sia per la presenza ventennale sulla scena politica ma soprattutto per la “fraterna amicizia” con Marcello Dell’Utri e Silvio Berlusconi, si ripresenta alla regione Gianfranco Miccichè, Presidente dell’Ars, dal 2006 al 2008, ci ritenta quest’anno con lo schieramento Grande Sud MPA FLI. Concludono l’elenco degli undici candidati: Gaspare Sturzo, Italiani Liberi e forti, esperto giuridico presso il Dipartimento Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri; Davide Giacalone, Le ali della Sicilia, dal 1979 in poi, collaboratore di Vincenzo Muccioli nella battaglia contro la droga; Giacomo Di Leo, candidato per il Partito Comunista dei lavoratori, attivamente impegnato nel sociale attraverso diversi comitati popolari come ad esempio quello contro la costruzione del ponte di Messina o quelli a difesa di ospedali e scuole; Cateno De Luca, Rivoluzione siciliana, sulla scena politica dal 1986 con la DC, lo scorso anno è stato arrestato con l’accusa di abuso d’ufficio e concussione e si è fatto notare per alcune trovate singolari come quando per protestare contro l’allora presidente dell’Ars Gianfranco Micciché in seguito ad alcune vicende regolamentari, si denudò in sala stampa rimanendo in mutande, per poi coprirsi con la bandiera della Sicilia, usata come pareo. Dulcis in fundo, l’unica donna candidata alla presidenza, Lucia Pinsone, Movimento politico nazionale Volontari per l’Italia, messinese, docente di matematica e presidente della RIDAS, associazione che si occupa di assistenza ai disabili.
In questo contesto variegato di facce ed idee riecheggia il motto “liste pulite”, la speranza è che questa volta venga smentita la massima che la storia politica siciliana ci ha confermato in questi ultimi anni, ovvero che il più pulito in realtà ha la rogna.
Discussione su questo articolo