In Sicilia le nomine non finiscono mai. Soprattutto sotto elezioni. Ancora una volta la Regione apre le porte a un esterno. Nonostante i dirigenti a libro paga siano 1.800 ai quali si aggiungono altri 16 mila dipendenti, il governo del dimissionario Raffaele Lombardo, a poche settimane dal voto, ha affidato a un ingegnere fuori organico il ruolo di direttore del Consorzio autostrade siciliane (Cas), applicandogli il contratto di dirigente generale. Costo: oltre un milione di euro per cinque anni. Se la Regione per questo ruolo avesse scelto un proprio dirigente, la nomina sarebbe stata a costo zero. ‘E’ la solita vergogna alla siciliana, evidentemente la spending review e’ solo per i fessi’, commenta il Cobas/Codir, sindacato che rappresenta il maggior numero di regionali. La delibera con cui e’ stato dato l’incarico risale allo scorso 13 settembre: la firma sul provvedimento e’ di Raffaele Lombardo, il governatore dimissionario che ha tenuto per se’ la delega alle Infrastrutture dopo il ‘licenziamento’ di Andrea Vecchio, l’assessore ‘picconatore’ col quale il leader autonomista era entrato in forte contrasto.
Il ‘neoassunto’ si chiama Maurizio Trainiti che pero’ si e’ spinto oltre: dopo avere accettato l’incarico con riserva, Trainiti, ha scritto una lettera al commissario del Cas, Anna Rosa Corsello, contestando il contratto che gli era stato proposto che prevedeva un compenso di 100 mila euro all’anno per tre anni: contratto in linea alle disposizioni contenute in una delibera della giunta Lombardo approvata nell’agosto del 2011 nell’ambito di un piano di contenimento della spesa pubblica. Il provvedimento stabilisce un tetto massimo alle retribuzioni di dirigenti di istituti, aziende, consorzi sottoposti a tutela e vigilanza dell’amministrazione regionale ‘in misura pari alla retribuzione minima omnicompresiva corrisposta ai dirigenti generali della Regione ridotta del 30%’.
A favore di questa delibera e contro le osservazioni del neo direttore si e’ espresso anche il dirigente del dipartimento Infrastrutture della Regione, che a sua volta ha messo nero su bianco il suo parere in una nota trasmessa sempre al commissario del Cas, ma quest’ultimo ha optato per i rilievi mossi dal dirigente tecnico, ritenendoli fondati in quanto una delibera non puo’ modificare quanto previsto dalla legge regionale 10 del 2000 che va applicata ai direttori degli enti pubblici, la cui retribuzione deve essere in linea con le disposizioni del contratto di lavoro dei dirigenti. Cosi’ si arriva alla seduta di giunta del 13 settembre: il governo fa proprie le motivazioni del commissario del Cas e ‘annulla’ di fatto la propria delibera di agosto, anche ‘per la rilevanza delle funzioni che il direttore generale del Consorzio e’ chiamato a svolgere e delle correlate importanti responsabilita’, peraltro connesse con la urgente necessita’ di provvedere alla messa in sicurezza delle autostrade’.
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