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Il prossimo 12 giugno molti Comuni italiani andranno al voto per il rinnovo di sindaci e Consigli Comunali, oltre che esprimersi su cinque importanti quesiti referendari sulla Giustizia. Tra questi il Comune di Paternò, in Provincia di Catania (Sicilia), città tra le più importanti dopo il capoluogo etneo, attualmente amministrata da un sindaco espressione di forze civiche, Antonino Naso, che punta alla riconferma. In questa occasione, abbiamo sentito per una lunga intervista a tutto campo il giornalista Andrea Di Bella, portavoce politico-istituzionale del sindaco di Paternò e candidato al Consiglio Comunale a sostegno del sindaco uscente Naso.
Andrea, in una recente intervista rilasciata al collega siciliano Mario Consalvo tu hai spiegato le ragioni della tua discesa in campo. Puoi dirci di più?
Il mio è un impegno concreto in difesa dei valori liberali. Non per niente mi definisco da sempre un autentico liberale ed un uomo libero, nella vita come nella mia professione. Nell’intervista cui ti riferisci, ho dichiarato di essere tornato a spendermi in politica perché ho sentito forte il senso di responsabilità nei confronti di una fascia generazionale cui appartengono tanti giovani che oggi, mi tocca dirlo ancora una volta, a Paternò non sono rappresentati da nessuno.
Nessun giovane candidato in nessun’altra lista, quindi?
Non è questo il punto. Le liste sono piene di candidati anagraficamente giovani. Ma quanti possono vantare la stessa coerenza e lo stesso status di uomo libero come posso fare io?
Spiegati, che vuoi dire?
Vado al dunque. Nel 2007 sostenni, da giovanissimo ed insieme a tutto il mio gruppo di amici, l’allora ex assessore uscente Nino Naso candidato vicesindaco di un certo progetto politico. Nel 2012 sostenni ancora più convintamente sempre Nino Naso, questa volta candidato sindaco. Salii sul palco dei comizi più volte insieme a lui, il mio sostegno fu totale e curai anche la comunicazione della sua campagna elettorale. Perdemmo purtroppo le elezioni al ballottaggio contro la sinistra e per cinque anni io non mi smossi da dov’ero, cioè rimasi leale a Naso ed al suo progetto politico per cinque anni, senza alcun ruolo né lui né tantomeno io. Nel 2017 il mio sostegno a Naso divenne politico e attivo, dunque mi candidai al Consiglio Comunale per la prima volta a 29 anni ottenendo un ragguardevole consenso personale e contribuendo in modo significativo alla vittoria di Nino Naso a primo turno con oltre 13.000 preferenze. Divenni successivamente portavoce politico-istituzionale del sindaco Naso, il quale nel 2019 mi nominò anche membro del Centro Operativo Comunale di Protezione Civile, senza sapere che questo Organismo importantissimo sarebbe poi diventata la regia di tutte le decisioni più importanti adottate dall’Amministrazione Comunale paternese durante tutte le fasi più acute della pandemia da Covid-19. Siamo al 2022 ed io, da ricandidato in Assise Civica, sono ancora al fianco del sindaco Nino Naso che corre ancora per completare l’opera di risanamento della città dopo avere ereditato le macerie della Sinistra.
Dunque?
Dunque, in parole semplici, votare per Andrea Di Bella equivale a votare un uomo credibile, perché un uomo coerente al suo percorso di vita e politico è senza dubbio più credibile degli altri. Votare per Andrea Di Bella equivale a votare una persona che in vent’anni di impegno attivo non ha mai cambiato posizione. Sono un uomo che guarda al centrodestra, questo lo sanno anche le pietre; ma da uomo libero ho saputo discernere cose e cose, persone e persone, condizioni e condizioni. Oggi una larga parte di partiti e movimenti di centrodestra sostengono un altro candidato sindaco, ma questo a me non interessa. Nella mia città ho deciso di far prevalere il buon governo alle etichette sulla porta. Non sono mai stato iscritto a nessun partito, non ho mai sottoscritto alcuna tessera di nessun movimento. Gli unici miei punti di riferimento sono sempre stati i miei concittadini, fin dal 2007. Non cambierò posizione e vedute proprio adesso alla soglia dei 34 anni. Pensa che la lista in cui corro per un posto in Consiglio Comunale si chiama “Presenti Sempre”, la stessa lista in cui fui candidato nel 2017. E ho scelto io di essere lì, fregandomene del fatto che sia una lista da tutti riconosciuta come una delle più forti e dunque più difficile da “scalare”. La mia partita la gioco per la squadra, per il sindaco, ancor prima che per me. Se come cinque anni fa non dovessi essere eletto io ma dovesse farcela Nino Naso, come tutti noi auspichiamo, per me si tratterebbe comunque di una vittoria. Una vittoria vera, senza alcun dubbio. Non so quanti altri candidati, anche della nostra stessa coalizione, saprebbero dirti la stessa cosa.
A proposito di squadra, pare esista una moderata sacca di dissenso in città relativamente agli assessori designati da Naso al primo turno…
Questo non lo so, non ho seguito la vicenda dei designati. Posso solo dire che a differenza degli altri suoi competitor, Naso anche questa volta ha dimostrato di avere mani libere e di non essere stato soggetto a pressioni di nessun tipo da parte di alcuno. E se le ha avute, ha avuto la forza di andare dritto per la sua strada. Talmente libere, le sue mani, da avere avuto l’audacia di indicare quattro nomi tutti tecnici, cosa che gli altri candidati sindaci non hanno avuto né il coraggio né probabilmente la possibilità di fare. Detto questo, ritengo che la vera partita assessoriale, sulla squadra, si giocherà all’indomani del 12 giugno, quando il sindaco Naso sarà chiamato a compiere scelte coraggiose nel mettere in campo un Governo della città che abbia lo slancio necessario per affrontare la fase post-pandemia al meglio. A quel punto, se come dici tu esistono davvero queste sacche di dissenso, credo che all’indomani del voto si riassorbiranno naturalmente.
Parlami di ciò che vorresti fare se eletto in Consiglio
Anzitutto diverrei un vero e proprio amplificatore della voce dei cittadini. Con un pizzico di ironia potrei anche dirti che diverrei il portavoce dei paternesi, anziché solo del primo cittadino. I paternesi devono vedersi accorciare le distanze tra chi amministra e chi è amministrato. Il sindaco Nino Naso ha portato forzatamente gli uffici di rappresentanza del Comune, dunque anche il suo ufficio, al centro della città in Piazza della Regione a causa di lavori di messa in sicurezza nel palazzone comunale di zona Ardizzone. Ha più volte dichiarato che una volta ultimati i lavori l’ufficio del sindaco rimarrà in centro, per permettere ai cittadini di poter incontrare il primo cittadino più agevolmente. Una cosa certamente positiva, ma non basta. Bisogna mettere in campo tutti i mezzi possibili per accorciare ancora di più le distanze. Se servirà, bisognerà servirsi anche delle nuove tecnologie, dei social ad esempio, di nuovi mezzi di comunicazione facili ed immediati. Informatizzare alcuni servizi essenziali in modo tale da rendere più facile il rilascio di certificati e autorizzazioni, magari grazie all’utilizzo di applicativi appositamente studiati. Per il mondo giovanile ho proposto la nuova istituzione della Consulta Giovanile, attualmente arenata in Consiglio Comunale. Ma bisogna andare oltre. Ho accolto alcune istanze importanti del mondo della scuola durante questa campagna elettorale. Le scuole dalla materna alle medie sono di competenza comunale, ma che ne facciamo dei Licei, degli Istituti Tecnici e Professionali, che sono di competenza della Città Metropolitana di Catania ex Provincia Regionale? Si tratta di molte migliaia di studenti che vorrebbero tanto avere un punto di riferimento politico ed istituzionale. Ecco, io ho proposto al sindaco Naso di inserire nelle nostre linee programmatiche generali 2022/2027 anche l’istituzione di una nuova Consulta, cioè la Consulta dei Rappresentanti degli Studenti degli Istituti Superiori, comprendendo anche quelli che siedono nella Consulta Provinciale degli Studenti di Catania. Un organismo magari presieduto dall’assessore alla Pubblica Istruzione o da quello alle Politiche Giovanili, che diventi cassa di risonanza per tutte le istanze che provengono dalla popolazione scolastica in un’età compresa tra i 13 e i 18-19 anni. Io stesso da giovanissimo sono stato rappresentante d’Istituto presso l’Istituto tecnico “G. Russo” di Paternò per ben quattro anni consecutivi e creare un cordone di collegamento tra gli studenti delle superiori e l’Amministrazione non potrebbe fare altro che accrescere maggiormente la consapevolezza dei bisogni e le necessità di un mondo studentesco che fino ad oggi è rimasto in qualche modo slegato dalle iniziative di governo della città. Con il sindaco Naso ancora in sella, e con me in Consiglio, sono certo che questa cosa potrà essere realizzata al massimo entro i primi otto-dodici mesi di mandato.
E poi?
E poi ho parlato di strisce blu, almeno nelle aree del centro storico e quelle pienamente a vocazione commerciale della città. Lo dobbiamo a quelle tante decine di esercenti che chiedono ordine ed una viabilità regolare. Per le Associazioni culturali ho proposto di aprire alle loro attività tutti i luoghi pubblici della città di pertinenza del Comune di Paternò: i locali di Piazza della Regione, l’ex Pretura oggi Galleria d’Arte Moderna, il Piccolo Teatro di via Monastero, l’ex ospedale oggi Palazzo delle Arti ed anche alcuni spazi all’interno del palazzo di zona Ardizzone. Vi è una vivacità culturale in questa città davvero invidiabile, anche se molti sostengono il contrario, ed un’Amministrazione avveduta ha il dovere di fornire ai produttori di cultura tutti gli strumenti necessari affinché chi si occupa davvero di questa materia possa avere come minimo luoghi di incontro dove studiare, mettere mano a progetti, aprire tavoli di discussione con l’Amministrazione Comunale. Questo processo può essere avviato anche grazie al Comune che apre le sue porte a tutte quelle realtà che abbiano dimostrato nel tempo di essere realmente impegnate sul campo in ambito culturale ed intellettuale.
Un appello agli elettori?
Non voglio essere prolisso. Ci accingiamo a vivere gli ultimi scorci di questa importantissima campagna elettorale. A Paternò, e a questo sindaco, serve senza dubbio quello che in altra sede ho definito un “secondo tempo”. Due anni e mezzo di pandemia hanno limitato e di molto l’agibilità amministrativa. Nonostante questo, l’Amministrazione è stata presente con in testa il suo sindaco sempre in strada, impegnato a fronteggiare l’emergenza. Adesso pare che grazie agli sforzi di tutti si stia uscendo da questa brutta fase storica. Abbiamo il dovere di inaugurarne un’altra decisamente più incisiva e propositiva. Insieme al sindaco Nino Naso e se la gente vorrà, anche con Andrea Di Bella in Consiglio Comunale.