Come cittadino italiano, come editorialista, blogger, come persona libera, sono indignato. Come elettore di centro-destra e come lettore de “IlGiornale”, ferito. L’Italia ci ha abituato ai colpi di scena, alle drammatiche vacatio legis, alla inconcludenza ed inefficienza del suo sistema giudiziario. Abbiamo vissuto e convissuto con l’ingiustizia latente e ci siamo battuti per difendere principi come il garantismo, la tutela della privacy, la lotta “all’esasperazione fiscale” e ci siamo riempiti la bocca della parola: “Libertà”!
Ed è con Silvio Berlusconi ed il Popolo della libertà che più sono arrabbiato. Com’è possibile che la bandiera politica azzurra abbia trascurato per vent’anni un problema grave come quello del reato di opinione? Come ci si può definire una Repubblica Occidentale evoluta se mandiamo ancora in cella persone capaci con orgoglio di scrivere le proprie idee senza timore? Com’è possibile che la Magistratura possa esercitare un potere di veto per tutto ciò che non le è affine. Sallusti è l’esempio di una metastasi giudiziaria incurata, trascurata, devastante.
Un Paese che non tutela le menti libere non è degno di avere scrittori. Mi vergogno, come faccio a dire di essere un freelance quando so che “un collega” è stato sbattuto al fresco per il modo in cui impugna la penna?
Poco importa se il polso sia incline a destra o a sinistra, la barbarie e la gogna mediatica a cui sono sottoposti costantemente alcuni personaggi della politica e del giornalismo, ci ha portato ad una deriva giustizialista pericolosa e perniciosa per la salute della nostra democrazia.
E’ uno scempio, un atto intimidatorio, una legge fascista che colpisce con la clava chi esercita il dovere di informare, che danneggia il diritto ad essere informati e soprattutto pone una coercizione grave al libero arbitrio. Che un uomo possa finire dietro le sbarre per essere stato il Direttore Responsabile di un Giornale, senza avere scritto l’articolo e senza che nell’articolo si sia stato mai nominato il querelante, è un aberrante obbrobrio giuridico.
Ritenere "soggetto pericoloso" chi ha delle opinioni forti, chiare e nette, è l’anticamera del proibizionismo. Ma si sa che siamo una strana Patria, puoi finire in cella per un saluto romano fatto in tv, e puoi stare ai domiciliari per omicidio. W L’ITALIA! #SiamotuttiSallusti
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