Prosegue l’auto-demolizione della coscienza degli italiani e il condizionamento politico-culturale che la sinistra vorrebbe imporre per tutti. Due esempi che dovrebbero far meditare, anche sul presunto “nuovo corso” del PD.
Metropolitana di Roma: essendo in corso una raffica di borseggi, l’altoparlante richiama l’attenzione dei viaggiatori terminando con un “Attenti agli zingari”. Ne è nato un putiferio, perché l’annuncio – che personalmente ritengo provvidenziale e comunque utile a richiamare l’attenzione dei viaggiatori – è stato definito “razzista”.
Sono seguite le (ipocrite) prese di posizione politiche e a farne le spese è stato il malcapitato operatore che si è permesso di fare l’annuncio. “Una volta appreso che in una stazione c’è stato un annuncio discriminatorio e offensivo” – si apprende sull’ANSA – “ l’ATAC (l’azienda capitolina che (mal)gestisce il trasporto pubblico nella Capitale), si è subito attivata ed ha individuato il responsabile”.
Individuato il reo, Atac insiste: “L’annuncio non era ovviamente registrato. Si è trattata di una iniziativa personale che l’azienda giudica inaccettabile. Il responsabile, quindi, sarà sottoposto a provvedimento disciplinare”.
Immediato anche l’intervento del sindaco Roberto Gualtieri (PD) che su Twitter condanna senza mezzi termini l’accaduto. “È inammissibile e inaccettabile. Bene ha fatto l’Atac a prendere immediatamente provvedimenti nei confronti di chi si è reso responsabile di un gesto così offensivo e discriminatorio”.
Il sindaco Gualtieri è – come il suo collega milanese Sala – di quella “upperclass” sinistrorsa radical-chic che evidentemente non prende mai la metro, soprattutto quella romana, perché altrimenti Gualtieri si renderebbe conto dello stato di degrado del servizio pubblico della sua città con ritardi, scale mobili divelte, sporcizia, bivaccamenti, stazioni chiuse per mesi e lavori infiniti.
Gualtieri non pensa alla situazione di incuria cittadina – dalla pulizia, alle buche, alla metro – che Roma mostra tutti i giorni ai suoi cittadini e a milioni di turisti, ma al gesto “offensivo e discriminatorio”! Lo avessero borseggiato una volta forse non la penserebbe così… Ma ci rendiamo conto in che baratro di cretinaggine collettiva siamo caduti con questa ipocrita ed assurda volontà “anti-discriminatrice”?
Lo stesso è avvenuto a Milano poche settimane fa, quando “Striscia la notizia” documentò le operazioni di una banda di giovani ragazze slave che avevano “assaltato” un intero vagone della metropolitana e – quando erano state catturate dai viaggiatori e dalla stessa troupe e portate dai vigili urbani – erano state subito rilasciate, tanto che immediatamente avevano iniziato a “ripulire” un tram sotto gli occhi delle telecamere, poi assalite dalle stesse ragazzine.
Da allora molti cittadini hanno cominciato a filmare i borseggiatori, e questo ha scatenato la consigliera comunale milanese PD Monica J. Romano che non chiede al suo sindaco Sala di intervenire (finalmente!) per una maggior sicurezza in città e nella metro, ma se la prende con i cittadini che filmano. Testualmente scrive: “La smettano quelli che realizzano questi film di spacciare la loro violenza per senso civico, perché non è senso civico. Le cittadine con vero senso civico alzino la voce e invitino a spegnere le telecamere perché non è così, trasformando le persone in bersagli, che si ottiene giustizia. Di violenza e di squadrismo ne abbiamo già avuti abbastanza davanti al liceo di Firenze e nelle acque di Cutro. Milanesi, ribelliamoci a questa pessima pratica”.
A parte la cretinata di fare un minestrone di questioni del tutto slegate tra loro (c’erano gli squadristi in mare a Cutro??!!), mi pare che questi atteggiamenti siano non solo un aperto favoreggiamento a chi delinque, ma fanno crescere VERAMENTE il razzismo tra la gente, poi comprensibilmente esasperata davanti al costante non intervento delle forze dell’ordine e specialmente dei vigili urbani responsabili della sicurezza nelle aree ATM.
Mi appello agli italiani di buon senso – questo sì è un appello alla “resistenza”! – ma mi piacerebbe sapere anche che cosa ne pensi di queste vicende la nuova leader del PD, perché – se questo è il nuovo corso del suo partito – più che politica è una questione di demenza generalizzata.