Il premier Mario Draghi è stato costretto a dimettersi e le elezioni sono oramai una realtà. Di fatto, il Governo non aveva più la maggioranza. Ora, il vero sconfitto non è Draghi ma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Egli, infatti, ha investito tanto nella figura di Draghi e ha fatto di tutto per evitare le sue dimissioni.
Le condizioni per andare avanti con questo Governo non sussistevano più. Il Movimento 5 Stelle, la Lega e Forza Italia hanno lasciato la maggioranza. Tuttavia, Draghi si è dimesso prima dello strappo del 20 luglio in Senato. Mattarella ha tentato di convincere il premier a restare. Così, il capo dello Stato ha parlamentarizzato la crisi di governo, respingendo le dimissioni di Draghi. Sperava che il Parlamento agisse in favore del Governo di cui era garante. Invece, anche per il discorso di Draghi, la maggioranza si è dissolta.
Il Movimento 5 Stelle, Forza Italia e la Lega non hanno votato la fiducia alla mozione Casini con la quale si chiedeva il sostegno a Draghi con la stessa maggioranza. La maggioranza ha quindi cessato di esistere. Così, la palla è tornata al Quirinale. Il presidente della Repubblica non ha potuto fare altro che sciogliere il Parlamento. Si voterà il 25 settembre.
Il Quirinale non voleva il voto anticipato. Lo ha dimostrato in altre occasioni. Tuttavia le circostanze lo hanno costretto a prendere una decisione diversa. Per questo motivo si può parlare di una sua sconfitta.