Andrea Magni, 41 anni, infermiere, si sarebbe ucciso per problemi economici legati alle rate del mutuo della casa. Questa almeno la prima ricostruzione degli investigatori.
Sposato con una donna che fa lavori saltuari, padre di due ragazzi, ha tenuto in scacco per oltre un’ora gli agenti della Squadra volanti, il 118 e i vigili del fuoco, che hanno tentato in tutti i modi di scongiurare la tragedia. Quando, scattato l’allarme, tutte queste persone sono arrivate in via Manzoni Magni era gia’ salito sul tetto dello stabile, al quinto piano. Era in condizioni psicofisiche visibilmente alterate: aveva bevuto dell’alcol e anche una certa quantita’ di varechina (la bottiglia era ancora li’).
La dirigente delle Volanti Cinzia Nicolini ha intavolato una trattativa con l’infermiere, e l’ha convinto a spostarsi dal parapetto verso l’area centrale del tetto terrazzato. Ma l’uomo ha continuato a cambiare continuamente di posto, stando attento a guardare ogni volta di sotto per schivare il telo di protezione che i pompieri cercavano di spostare seguendo i suoi movimenti. Ad un certo punto ha preso la rincorsa verso il parapetto: due agenti hanno tentato di placcarlo, uno l’ha afferrato per una caviglia rischiando di precipitare pure lui, ma l’infermiere, un uomo alto e pesante 120 chili, ha oltrepassato il bordo protettivo ed e’ piombato giu’. E’ morto mezz’ora dopo, durante l’ultimo tentativo disperato tentativo di rianimazione.
La moglie e la madre (i figli erano altrove) erano state riaccompagnate in casa, e non hanno assistito alla scena finale. ”Abbiamo fatto di tutto, tutto il possibile per salvarlo, ma purtroppo non ce l’abbiamo fatta” il commento di uno dei poliziotti.
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