Presentata mercoledi’ scorso a Villa Madama la prima ‘Settimana della Cucina Italiana nel Mondo’, inserita nel piano per la promozione e la difesa del vero Made in Italy agroalimentare all’estero portato avanti dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e Mipaaf, in sinergia con il ministero dello Sviluppo economico e ministero dell’Istruzione.
Piu’ di 1.300 eventi in programma dal 21 al 27 novembre in 105 Stati, dagli Usa al Giappone, passando per Canada, Brasile, Russia, Cina ed Emirati Arabi Uniti, coordinati dalla rete all’estero della Farnesina. 295 le sedi diplomatiche, consolari e degli istituti italiani di cultura attivati. Tra gli obiettivi, far conoscere le produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane, con particolare riferimento ai prodotti di qualita’ certificata; valorizzare il saper fare italiano; diffondere i valori unici della Dieta Mediterranea; presentare l’offerta formativa del nostro Paese nel settore enogastronomico; rafforzare la presenza della cucina italiana all’estero anche attraverso le attivita’ di specializzazione dei giovani cuochi e la presentazione dell’offerta della ristorazione italiana di qualita’; infine promuovere i “percorsi del gusto” in Italia per i turisti.
Federalimentare, assieme alle sue associazioni Aidepi, Assica/IVSI, Assitol, Assolatte, e Federvini, aderisce alla Prima Settimana di Cucina Italiana nel Mondo. Saranno 4 le iniziative targate dell’associazione, di cui tre realizzate in sinergia con Assocamerestero e una realizzata nell’ambito del Progetto Mise di Promozione delle Certificazioni Bio, Kosher e Halal (in partnership con Fiere di Parma).
Dal 21 al 27 novembre il mondo mangera’ “italiano” grazie al primo degli appuntamenti annuali sulla tradizione culinaria del nostro Paese. “Sono proprio queste le iniziative che aiutano la penetrazione dei nostri prodotti, delle nostre eccellenze, nei mercati stranieri e che attraverso la conoscenza e la diffusione del vero Made in Italy scoraggiano fenomeni come l’Italian Sounding”, dice Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare.
“Mai come oggi – continua il presidente – il mondo vuole food e beverage italiano, in termini di export le previsioni parlano di quasi 30 miliardi per il 2016. Non e’ un caso che l’incremento delle esportazioni dell’industria alimentare italiana sia piu’ del doppio di quello dell’export totale del Paese. Il canale della ristorazione, ancora di piu’ di quello del retail, e’ quello in cui stiamo sbaragliando ogni concorrente dai francesi agli spagnoli”, conclude. Obiettivo delle 4 iniziative e’ promuovere l’alta tradizione culinaria italiana coinvolgendo le eccellenze dei territori.
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