Secondo l’Istat i metodi contraccettivi utilizzati più frequentemente dagli italiani sono il preservativo, la pillola e il coito interrotto, gli unici 3 metodi con percentuali a 2 cifre decimali. Tra questi, a prima vista, sembrerebbe posizionarsi al primo posto il preservativo con il 39,1% delle preferenze rilevate dall’Istat («La salute riproduttiva della donna», Istat, 2017).
«Ma affinando i contingenti che costituiscono i collettivi di riferimento, scopriamo che, sempre secondo i dati Istat, l’uso del preservativo come metodo principale si colloca invece al secondo posto con il 22,0% delle preferenze» sottolinea Alex Fantini, fondatore di CougarItalia.com, il primo portale in Italia a specializzarsi nel promuovere incontri tra donne più grandi e uomini più giovani.
«Calcolando la prevalenza dei soli casi in cui è stato dichiarato di utilizzare il preservativo costantemente ad ogni rapporto, basandoci sui dati Istat 2017, scopriamo infatti che è la pillola il metodo maggiormente adottato con il 25,9% delle preferenze in tutti i gruppi di donne considerate, a prescindere dall’età o dal fatto di essere in coppia o meno» spiega Alex Fantini.
Che sia il preservativo a vincere la sfida dei metodi contraccettivi è dunque un falso mito. «Certo, se si considerano le risposte multiple e dunque chi lo usa anche di rado alternandolo con altri metodi, è ovvio che il preservativo risulti essere il più diffuso, soprattuto se si includono anche i rapporti occasionali, ma questa lettura dei risultati è decisamente fuorviante» osservano gli analisti di CougarItalia.com, che hanno voluto approfondire questi esiti nell’ambito di un campione più circoscritto, quello delle Cougar, applicando un questionario alle iscritte al portale.
Secondo questo nuovo sondaggio condotto a settembre 2018 tra 2 mila donne over 35 che preferiscono partner molto più giovani (donne Cougar), si evidenzia che i livelli di diffusione dell’uso della pillola contraccettiva sono pari al 48%, quasi il doppio rispetto alla percentuale riferibile all’intera popolazione femminile italiana (25,9%) ed oltre il doppio rispetto al 17,2% riferibile alla Spagna o al 16,3% riferibile agli Stati Uniti, secondo quanto messo in rilievo nello studio «La salute riproduttiva della donna» (Istat, 2017). Ma in linea rispetto al 40,6% della Francia, riferito sempre dall’Istat.
«Non è dunque vero, come spesso si vuole dare ad intendere, che il nostro Paese sia fanalino di coda in Europa per l’uso degli anticoncezionali orali» commenta il fondatore di CougarItalia.com.
In Italia la pillola ha compiuto 50 anni e “gode di ottima salute”. Autorizzata per la prima volta nel nostro Paese nel 1967 per fini terapeutici, nel 1965 era già in vendita nella farmacia del Vaticano. Poi nel 1976 il Ministero della Sanità abrogò le norme che ne vietavano la vendita.
Assunta per 21 giorni consecutivi seguiti da un periodo di sospensione di 7 giorni, la pillola è oggi il più efficace e sicuro metodo contraccettivo. «Ed è, nonostante quello che si vuole credere, quello più amato dalle donne» sostiene Alex Fantini.
Il suo compito è quello di inibire l’ovulazione e rendere il muco cervicale meno adatto al passaggio degli spermatozoi, ma la pillola riduce anche la manifestazione di fibrosi e cisti ovariche nonché il rischio di malattie tiroidee e quello di cancro alle ovaie.
«Il timore di prendere peso o di avere ritenzione idrica è solo un ricordo del passato: questi effetti indesiderati sono oggi superati grazie a dosaggi ridotti e a nuovi ormoni come il drospirenone, attualmente il più usato al mondo» conclude il fondatore di CougarItalia.com.