Alessia Rossini, fondatrice del Bad Romance club prive di Roma, parlando a Radio Cusano Campus ha raccontato la sua esperienza nel club capitolino: “Ho sempre preferito i club alle discoteche. Me l’ha fatto scoprire una mia amica. La discoteca è molto divertente, ma non mi piaceva il fatto della repressione sessuale. Si va in discoteca per rimorchiare, chi non ci riesce si lascia andare ad alcol e a volte stupefacenti. Dove c’è repressione sessuale spesso ci si sfoga in altre cose. Invece nei club c’è comunque la musica, ci si incontra, ci si diverte, ma si è liberi di fare le cose che magari in discoteca dovresti fare in macchina o dietro un angolo. Nei club può succedere tutto e nulla”.
Sui frequentatori del prive: “Al Bad romance abbiamo una linea internazionale, siamo al centro di Roma. Ho deciso di aprire questo club perché nel tempo si è sporcato il concetto filosofico dei club prive, i gestori hanno tergiversato, qualche volta hanno trasformato i club prive in bordelli e questo non dovrebbe accadere. Nel club ci sono moglie, marito, amanti, coppie amiche, singoli, singole, è una location dove ci si può sentire liberi di essere sé stessi, nella massima libertà ma nel rispetto di chiunque”.
Sulle coppie di scambisti: “Ognuno ha le proprie fantasie in una coppia, quando vengono condivise le coppie diventano più solide, non ci si nasconde nulla, scatta una complicità che rafforza la coppia. Non esistono tradimenti, ma solo divertimento. Un divertimento trasparente e lineare. Spesso nelle coppie sane che frequentano il club non c’è bisogno di bugie, tradimenti, non si rovina il rapporto. Lo scambio di coppia può allungare la relazione. Si tratta di un gioco che parte dai partner e che poi coinvolge altre persone. Una coppia annoiata, comunque, finisce per separarsi comunque. Il club prive non risolve i problemi di una coppia annoiata. Magari per un periodo di tempo, ma se ormai è finita, è finita. Quello che aiuta è mantenere il fuoco acceso. La voglia di stare insieme”.
Sui singoli: “Nel club sono il giocattolino della coppia, anche se è brutto dirlo. Il singolo ci sta se la coppia lo accetta. Il consiglio che do al maschietto singolo che accede nel club è quello di entrare in sintonia con lui, prima che con lei. Se nella coppia tu entri in complicità con la donna, il suo uomo può ingelosirsi, mai escludere il marito. Noi comunque facciamo una selezione molto accurata, bisogna essere educati, sapersi comportare, non può esistere il singolo che entra e dice ‘ahò ma che qui se scopa?’ Nel club bisogna mantenere un ambiente carino e di rispetto. Nel club ci sono persone predisposte a incontrarsi e a conoscersi, a fare tutto e di più, ma bisogna saperci fare, nulla è dovuto”.
Sulle donne: “Può capitare che vengano anche donne, magari due amiche. Il più delle volte sono straniere, noi siamo nel cuore di Roma, capita spesso”.
Sugli italiani: “Sono restii nel comunicare, più timidi rispetto agli stranieri. A volte partono prevenuti, qualche volta sono dei freni a mano tirati. Gli stranieri sono più pronti a conoscersi, a parlare. Poi se scatta qualcosa bene, altrimenti pazienza”.