La verginita’ e il matrimonio non vanno piu’ a braccetto. “La realta’ e’ cambiata. Oggi l’eta’ in cui ci si sposa si e’ notevolmente alzata e la maggior parte delle persone arriva al rito nuziale avendo gia’ avuto i primi rapporti sessuali, probabilmente con persone diverse da quella con cui ci si consacrera’ al legame civile o religioso”, spiega alla agenzia Dire Francesca Tripodi sessuologa clinica ed esponente dell’Istituto di sessuologia clinica di Roma (Isc).
I dati sui primi rapporti sessuali sono abbastanza congruenti in tutti i Paesi Occidentali: “Entro i 19 anni piu’ del 95% delle persone ha avuto i suoi primi rapporti sessuali. Il 70% degli adolescenti – sottolinea la sessuologa – ha avuto il suo primo rapporto sessuale completo tra i 15 e i 16 anni, indipendentemente dal genere”.
Cos’e’ la verginita’? “Per un ragazzo la verginita’ non e’ mai una scelta – continua Tripodi -, e’ sempre stato un punto di orgoglio il fatto di perderla. I pazienti ancora vergini ai 27, 30 o 35 anni, che vedo in Istituto o privatamente, mi dicono di essersi raccontati delle bugie durante l’adolescenza, pensavano che avrebbero dovuto aspettare la situazione giusta. Di questa piccola porzione – fa sapere la psicoterapeuta – una parte ha avuto degli ostacoli emotivi oggettivi, come gravi problemi familiari, un’altra presenta handicap o malattie, e quindi non e’ dipeso da un blocco psicologico”.
Per le ragazze, invece, “il valore della verginita’ ha seguito i mutamenti socio-culturali. La rivoluzione sessuale ha reso tutti piu’ moderni – continua Tripodi – e le donne che oggi danno valore alla verginita’, cercano di perderla con la persona giusta a vivere il primo rapporto sessuale”.
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