Il derby di Milano è un evento molto particolare. Infatti, tra gli ultras milanisti e interisti c’è una sorta di patto di reciproca non aggressione, mentre sono i tifosi semplici ad attaccarsi a vicenda. Finché ci sono i semplici sfottò va tutto bene. L’interista sfotte il milanista e viceversa. Questo fa parte del gioco. Il problema è quando c’è violenza, anche solo verbale. Dalla violenza verbale a quella fisica il passo è breve.
Certamente, questo derby varrà parecchio. Per l’Inter potrebbe essere la partita dello scudetto e della seconda stella e per il Milan potrebbe essere l’occasione di dare un senso ad una stagione contraddittoria, una stagione che ha visto i rossoneri alternare prestazioni da campioni ad altre disastrose. L’ultimo disastro è stato in Europa League contro la Roma.
La posta in gioco è alta. Si spera che, prima di tutto, il derby possa essere una bella partita.
Per motivi di ordine pubblico, l’Inter ha annunciato che non farà festeggiamenti ufficiali in caso di vittoria, dato che la partita si giocherà in casa del Milan. La decisione mi sembra saggia.
Da milanista, sarei il primo ad arrabbiarmi se un tifoso della mia stessa squadra facesse qualche atto inconsulto. Sui social girano messaggi pieni di odio. Speriamo che quest’odio non si traduca in qualche fattaccio allo stadio.
Forse, non sarebbe il caso che le squadre scendessero in campo dando un messaggio distensivo, per esempio, con uno striscione? Va bene l’agonismo, ma viste le tensioni ci potrebbero essere delle situazioni spiacevoli sugli spalti. Gli avversari sul campo non sono dei nemici da abbattere. Una partita di calcio non è una guerra.