Sequestrato a Roma il lussuoso Salaria Sport Village, noto alle cronache nazionali per la vicenda che ha coinvolto nel 2008 l’allora capo della Protezione Civile Guido Bertolaso. Nell’inchiesta denominata Grandi Eventi sulla cosiddetta ‘cricca’ degli appalti pubblici la procura di Roma ha accertato che il circolo e’ stato acquisito e ristrutturato dall’imprenditore Diego Anemone con 30 milioni di euro ottenuti pilotando le gare. In tutto il ‘Salaria’ vale circa 200 milioni, secondo le stime.
La Guardia di Finanza del Comando provinciale ha sequestrato la mega struttura nella zona nord della citta’ – 75 mila metri quadri di impianti sportivi, aree benessere e ristoranti -, che pero’ continuera’ a funzionare, assicura l’amministratore unico Stefano Morandi.
Sequestrate anche le nove societa’ che gestiscono il Salaria Village. L’inchiesta sugli appalti dei Grandi Eventi, nella quale fu coinvolto anche l’ex presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Angelo Balducci, aveva gia’ portato nel 2012 al sequestro di proprieta’ di Anemone per oltre 32 milioni. Alcune strutture del Salaria Sport Village erano state poste sotto sequestro, e successivamente dissequestrate, nell’inchiesta sulle piscine dei Mondiali di Nuoto, nel 2009.
Il processo si e’ concluso l’anno scorso con tutte assoluzioni. Il sequestro del Salaria Sport Village e’ stato disposto dal Tribunale di Roma dopo le indagini svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria delle Fiamme Gialle che hanno evidenziato, secondo l’accusa, come il maxi centro sia stato "ristrutturato e ampliato con soldi giunti nelle casse delle imprese di Anemone a seguito dell’aggiudicazione pilotata degli appalti pubblici gestiti dalle strutture dirette da Angelo Balducci".
In particolare la Finanza ha accertato "come gli ingentissimi proventi quantificati in circa 450 milioni di euro nel decennio che va dal 1999 al 2009 siano stati oggetto nel tempo di accorte operazioni di reinvestimento, che hanno consentito all’ imprenditore della ‘cricca’ di acquisire, ristrutturare ed ampliare il piu’ grande centro sportivo della Capitale".
Anemone e’ un soggetto "dedito abitualmente a traffici delittuosi – scrivono i giudici del Tribunale di Roma nel decreto di sequestro -, in relazione al vivere abitualmente con proventi di attivita’ delittuose, in un particolare contesto criminale che opera in altissimi ambienti istituzionali". "Il sequestro di oggi – ha detto il procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone – e’ stato reso possibile grazie al codice antimafia approvato dal 2011. Bisogna ricordare sempre che fu approvato all’unanimita’ dal Parlamento ed e’ uno strumento prezioso per aggredire i patrimoni illecitamente creati anche da chi mafioso non e’".
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