La chiamano Lorenza, perche’ e’ nata nella notte delle stelle cadenti, quella dedicata San Lorenzo, e cosi’ i medici dell’ospedale hanno subito pensato a darle quel nome. Sta bene la bimba partorita questa mattina alle 4 al giardinetto Bologna, nel quartiere Celle di Rimini, da una donna brasiliana di 35 anni. Ma non si sa ancora se la mamma vorra’ tenerla con se’. Ha dieci giorni per decidere. La donna infatti e’ in Italia senza fissa dimora, e ha gia’ avuto altri figli, dati in affidamento.
Per prendere una decisione la legge prevede appunto 10 giorni di tempo poi, nel caso in cui la madre non intenda riconoscerla, la piccola verra’ affidata ai servizi sociali in vista di una sua adozione. Lorenza e’ venuta alla luce questa mattina e a soccorrere la 35enne e la sua bambina sono stati i carabinieri del reparto Radiomobile del comando provinciale di Rimini.
A dare l’allarme al 112 era stato un residente del quartiere che, sentendo delle urla strazianti provenire dal parco a quell’ora del mattino, aveva temuto che si stesse consumando una violenza. Sul posto e’ cosi’ arrivata una pattuglia che ha trovato la donna, di origine brasiliana, che aveva appena partorito. E’ possibile che con lei ci fosse un’altra persona, poi scappata all’arrivo dei militari, dal momento il cordone ombelicale era gia’ stato reciso. L’intervento dei carabinieri e’ stato pero’ determinante perche’ la madre era in stato di semi incoscienza e la bimba aveva il viso ricoperto dalla placenta. Grazie a una veloce manovra di un carabiniere la neonata ha iniziato a respirare e piangere. Sono stati i militari a chiamare il 118 che ha poi portato la mamma e la piccola in ospedale per le cure del caso.
I carabinieri stanno ora indagando per capire se le donna fosse in compagnia di qualcuno al momento del parto che poi ha abbandonato lei e la bimba nel parco. Il comandante della compagnia di Rimini, Ferruccio Nardacci, ha voluto pero’ ricordare che "esistono strumenti normativi che permettono di partorire in sicurezza e, se questa e’ la volonta’, di non riconoscere il neonato". La strada piu’ sicura quindi, in casi come questo, e’ sempre quello di rivolgersi a una struttura sanitaria, per tutelare la salute di madre e nascituro.
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