“Sono davvero stupito, non avrei mai pensato che la politica potesse stravolgere la legge fino a questo punto. Ho sempre rispettato le decisioni delle istituzioni e per questo fin qui ho mantenuto un rispettoso silenzio, ma apprendo con molto stupore che la politica ha scelto di far prevalere i numeri in Aula contro il mandato degli elettori. Sono altresì preoccupato e deluso, perché questo crea un precedente pericoloso per la democrazia, viene di fatto stravolta la volontà espressa dagli elettori sul territorio attraverso il voto”. Lo dice Francisco Fabian Nardelli, primo dei non eletti dell’USEI.
“Il seggio in Senato lasciato vacante da Adriano Cario – aggiunge – spetta senza alcun dubbio all’USEI, che con i propri voti (68.233) ha battuto il Pd (57.939) nella competizione elettorale. Invece, ho l’impressione che interessi politici di parte scelgono di dare quel seggio a chi è risultato sconfitto nelle elezioni; e lo fanno a partire dalla verifica a campione di 375 schede di cinque sezioni della città di Buenos Aires, quando la ripartizione ha dimensione continentale. Perciò, ritengo che non ci siano sufficienti prove reali e che una asserita proiezione statistica non possa sostituirsi al valore che la legge elettorale vigente conferisce ai voti espressi dagli elettori all’estero”.
“Come primo dei non eletti dell’USEI continuerò a battermi e a difendere fino all’ultimo quello che ritengo essere un diritto dei nostri elettori: il seggio che fu di Cario spetta all’Unione Sudamericana Emigrati Italiani”, conclude Nardelli.