L’emergenza coronavirus non ferma le vendite del vino italiano negli Stati Uniti. Anzi, negli Usa crescono i consumi, anche grazie alle vendite online, dove l’Amarone della Valpolicella gioca bene le sue carte.
In base ai dati dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitori per wine2wine, – scrive L’Arena – nei primi 8 mesi di quest’anno l’Italia ha chiuso l’estate con vendite per 1,16 miliardi di euro (+2,3% sul pari periodo 2019), contro una Francia con un trend in rosso del 25,7%, Spagna con -11,8% e Germania a quota -34,4%.
«L’Italia oggi detiene una quota di mercato sulle importazioni Usa di vino che si avvicina al 35%, record raggiunto grazie alla congiuntura e a un rapporto qualità-prezzo più che mai competitivo», ha detto Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere. «Ora serve mantenere le distanze e riallineare i segmenti di mercato penalizzati dal Covid-19 accelerando la promozione made in Italy», e ha ricordato wine2wine exhibition & forum, evento fisico e digitale dal 22 al 24 novembre a cui parteciperanno, grazie alla partnership con Agenzia-Ice, centinaia di buyer in presenza e on line, con masterclass, networking, business to business e seminari in remoto.