Non sono soltanto i nostri giovani a lasciare l’Italia, alla ricerca di una migliore qualità di vita e di maggiori opportunità lavorative. A scappare, per ragioni diverse, sono anche i nostri anziani, i pensionati.
In questi giorni, spiega L’Arena, è stato presentato il bilancio fallimentare della norma che ha introdotto nel nostro ordinamento una tassazione forfettaria con aliquota del 7% per i pensionati titolari di emolumenti di fonte estera che trasferiscono la propria residenza fiscale in città del Mezzogiorno d’Italia con numero di abitanti non superiore a 20.000.
La ratio della norma era quella di spingere soggetti esteri a trasferirsi in una delle regioni del Sud per incentivarne la crescita economica. Di fronte a questo fallimento e considerata la tendenza di molti pensionati italiani a trasferire la propria residenza fiscale all’estero per sfuggire all’Irpef e alle addizionali regionali e comunali (vedi Portogallo, Grecia, Bulgaria, Tunisia, Albania ecc.) non sarebbe opportuno – si chiede L’Arena – introdurre una norma analoga per i pensionati italiani del Nord e del Centro Italia che accettano di trasferirsi in cittadine del Sud Italia?