Come più volte abbiamo potuto sottolineare su ItaliaChiamaItalia, negli ultimi tempi continua a crescere il numero di italiani che vanno all’estero in cerca di fortuna, lavoro e nuove opportunità. La crisi in Italia continua a mordere e così giovani e meno giovani varcano i confini nazionali con la speranza di poter trovare una vita migliore.
Se nel 2008 hanno lasciato l’Italia 40mila persone, nel 2013 il numero è più che raddoppiato: 82mila connazionali espatriati.
I dati del rapporto Istat "Indicatori demografici" per il 2013 parlano chiaro: l’allargarsi della forbice tra espatri e rimpatri comporta, peraltro, un’espansione del deficit di cittadini italiani nei confronti dei movimenti con l’estero: da 7 mila unità in meno nel 2008 a circa 54 mila unità in meno nel 2013.
Dove vanno gli italiani che lasciano il BelPaese? Nella maggior parte dei casi scelgono le società occidentali a sviluppo avanzato, prevalentemente europee ma anche più distanti, data la sussistenza in tali aree del mondo di condizioni più favorevoli, rispetto all’Italia, sotto il profilo occupazionale.
In particolare, nel 2013, la principale meta di destinazione dei nostri connazionali è il Regno Unito, con circa 13 mila trasferimenti, davanti alla Germania con 11 mila 600 e alla Svizzera con circa 10 mila. Fuori dei confini europei si riscontrano 4 mila 800 trasferimenti negli Stati Uniti, 3 mila 300 in Brasile e 1.600 in Argentina e Australia.
Rispetto al 2012 si assiste a un forte incremento di emigrazioni verso il Regno Unito (5 mila 500 in più), motivo per cui tale Paese supera la Germania (1.300 in più) nella classifica dei paesi attrattivi. Gli espatri risultano peraltro in aumento su quasi tutte le principali destinazioni, tra cui anche in Svizzera (circa 1.600 in più) e in Francia (1.300).
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