Specchio specchio delle mie brame, chi e’ la piu’ bella di questo lager infame? Questo interrogativo sembra aleggiare in una pagina Facebook israeliana che in due giorni ha raccolto 11 mila consensi e ha innescato un fremito di indignazione: tra gli ultimi sopravvissuti della Shoah e non solo tra loro.
Perche’ la pagina web raccoglie una collezione di selfie, di autoscatti di avvenenti liceali israeliane, in pose da miss e con smaglianti sorrisi fuori luogo dinanzi a luoghi rimasti tragicamente impressi nella memoria storica del popolo ebraico: inclusi i lugubri binari di Auschwitz-Birkenau e il ‘cumulo delle ceneri’ (delle vittime dell’Olocausto) a Majdanek (Lublino).
Altre bellezze giunte con le scuole in viaggi di studio fra i campi di sterminio nazisti in Polonia hanno scelto come sfondo per le loro esuberanze giovanili cimiteri o fosse comuni. Il turbamento per il fenomeno e’ stato casualmente alimentato da un incendio furioso a Gerusalemme che ha lambito e direttamente minacciato proprio oggi lo Yad va-Shem, il museo memoriale che custodisce gelosamente le testimonianze storiche della Shoah.
Fra le immagini svelate nella pagina, la tenera quanto sconveniente foto di una coppia di innamorati abbracciati davanti all’ingresso di Birkenau. Un altro scacco mostra ragazze improvvisare passi di danza fra foglie morte e lapidi mortali. La didascalia legge: ”Con le mie belle, tra le tombe”.
Per pudore i loro volti sono stati coperti con eloquenti stelle gialle di Davide, il simbolo dell’umiliazione imposto agli ebrei dai nazisti. All’origine di questa cacofonia di messaggi contraddittori c’e’ un malinteso.
La pagina Facebook e’ stata proposta a pochi intimi da una giovane israeliana che voleva denunciare la ”imbarazzante superficialita’ ” che talvolta i coetanei del suo Paese ostentano durante le visite di classe ai lager. Una volta apparsa sul web la pagina ha pero’ calamitato una quantita’ di messaggi che si compiacevano delle spensierate ‘Duck Faces’ (facce da oche) auto-ritratte in Polonia.
Verso gli autori di questi messaggi la responsabile prova del resto solo un amaro sentimento di compassione. Rivolge invece parole dure al premier Benyamin Netanyahu e ad altri ministri della destra di governo colpevoli, a suo parere, di fare ”un uso cinico” della Shoah, a fini politici. E un’ultima frecciata va al ministro dell’istruzione Shay Piron, secondo cui occorrerebbe iniziare l’insegnamento della storia dello sterminio nazista fin dall’asilo. ”Abbi pieta’ almeno dei nostri bambini”, implora.
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