Solo di domenica, mai nei feriali. Un’idea Italia a beneficio di studenti con voglia di lavorare. Ma con quali prospettive di guadagno? Quattrocento euro al mese per quattro domeniche lavorative, turni di otto ore, nei supermercati di un importante gruppo industriale veneto. Pam/Panorama, fondato nel 1958, di proprietà di tre famiglie, Bastianello, Dina, Giol. Giro d’affari 2,5 miliardi di euro. L’acronimo Pam sta per “Più o meno”. L’iniziativa è pubblicizzata con migliaia di manifesti fatti affiggere in tutta Italia, in particolare nel Nord Est. Il gruppo industriale tiene casa a Spinea, Veneto pieno, dalle parti di Mestre, non troppo lontano da Venezia. Offerto il lavoro, servita una sorta di slogan. “Sei studente? Lavora con noi la domenica”. In quanti hanno risposto all’inedito invito dell’azienda veneta, colosso della grande distribuzione in Italia? Molto riservata, Pam/Panorama non dà numeri. L’iniziativa comunque ha fatto centro: le domande pervenute tramite il sito “lavoraconnoi.gruppopopam.it” sarebbero già 5.000. I responsabili aziendali delle risorse umane hanno bucato l’attenzione. Un successone, dovendo considerare che l’iniziativa è nata a marzo. Proprio così, appena un mese fa. Le mansioni degli studenti candidati all’assunzione sono quelle basi. Addetti alla cassa nei supermercati del gruppo o ai punti vendita. Ma c’è di più: Pam fa una promessa, in fase d’ingaggio. “Se terminati gli studi, vuoi lavorare con noi, ti offriremo la possibilità di partecipare ad un processo di crescita all’interno dell’azienda”. Un serio impegno dentro alla promessa. E la prospettiva d’intraprendere, all’interno dell’azienda, una carriera da manager. In parole povere e felici, sarà possibile assumere un giorno la guida di un supermercato o di un gruppo all’interno di un ipermercato. Intanto, l’inedito esperimento va avanti, procede alla grande. L’idea è nata sulle discussioni e i dibattimenti in atto intorno alle aperture festive e domenicali dei supermercati. Tutto quanto nell’ambito della liberalizzazione del commercio varata dal Governo, che consente ai responsabili aziendali di filiali di assumere personale part-time in previsione appunto delle aperture domenicali. Gli studenti lavorano solo nel giorno di festa per un turno di otto ore.
La prestazione lavorativa è regolata dal contratto nazionale del commercio. Anche sulla consistenza delle cifre, il gruppo Pam/Panorama non fornisce dati precisi. Ma in un mese lo studente lavoratore si trova in busta paga tra i 300 e i 400 euro. Anche sotto questo aspetto, l’esperimento è confortato da eccellenti risultati parziali. Si procede con reciproca soddisfazione. La solidità del gruppo Bastianello è provata dalla ferma intenzione di creare sviluppo e di svilupparsi tramite nuove acquisizioni. Allora, tutto bene? Fino ad un certo punto, dovendo tener presente che la nostra Italia è un Paese molto particolare, pieno di tic. Inquietudine e sospetto sono pane quotidiano dalle nostre parti. La regola è questa: se qualcosa fa, chissà perché lo fai e cosa c’è sotto; oppure, ma chi glielo fa fare? Noi questi siamo, un popolo ricco di risorse e di fantasia, versato però nell’esercizio di mettere sempre il bastone fra le ruote. Per la rubrica, intanto proviamo a stroncare, poi andremo a valutare i risultati. Alla luce di questa nostra maledetta abitudine e della presenza dei sindacati, peraltro indispensabile e incisiva, quando è corretta e non esasperata, l’iniziativa di Pam/Panorama incontra l’opposizione della Cgil, settore commercio. L’azione del più potente sindacato in Italia si manifesta nel caso in questione “in nome della sacralità del riposo domenicale dei lavorati e della coesione delle famiglie messa a repentaglio dall’assenza delle madri-commesse”. Cgil si dichiara allarmata. Laddove la massiccia adesione degli studenti al progetto Pam consiglierebbe un passo in avanti da parte del sindacato. Un’apertura mentale: basterebbe pensarci su un attimo e valutarla l’idea Italia, trattasi di una nuova forma di occupazione part-time. Il progetto “studenti lavoratori di domenica” può rappresentare un’occasione di platino. Una grande occasione per evitare un’ulteriore impennata del numero dei disoccupati in Italia. La punta dell’iceberg si è impennata fortemente verso l’alto. Facciamoli cominciare, i nostri ragazzi. Consentiamo loro di affacciarsi al mondo del lavoro. Anche se part-time e solo la domenica. Turni di otto ore per 400 euro al mese. Meglio di niente, ma con una prospettiva di carriera. Appoggiamo, non demoliamo. Hanno aderito in 5.000 e l’affollato assenso si presta ad una doppia chiave di lettura: un segnale di speranza o l’espressione di una forte disperazione? A noi attuali, non ai posteri, l’ardua sentenza.
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