Cecile Kyenge, europarlamentare del Pd, riguardo il caso Sea Watch, parlando a Radio Cusano Campus ha detto: “Penso che questa sarà ricordata come una pagina molto brutta nella storia europea. Ricordo che l’UE ha ricevuto il Premio Nobel per la pace e da 18 giorni sta lasciando in mare 49 persone, una cosa impensabile, c’è da vergognarsi”.
“Se ci fossero i nostri figli su quella nave, chiunque si sarebbe buttato in mare per raggiungerla. Bisogna iniziare anche a parlare alle coscienze. Non basta solo il principio del porto sicuro, ci dovrebbe essere l’obbligatorietà dell’attracco. Prima di prendere qualunque decisione politica, le persone devono poter scendere dalle navi perché hanno bisogno di cure e assistenza. E’ impensabile che l’UE non riesca a trovare una soluzione per 49 persone”.
“Salvini si vanta su Facebook che da quando c’è lui ci sono stati zero sbarchi? Se gli rimane ancora un briciolo di coscienza e di umanità sarebbe il caso di non scrivere certe cose, non è certo un onore per un ministro e per il nostro Paese che è un Paese accogliente, che ha accolto tante persone. Spero che il premier Conte abbia la capacità di far ragionare il suo governo. Di Maio da una parte dice di accogliere donne e bambini, dall’altra parte Conte dice: accogliamo anche i mariti. Io dico: accogliamo tutte le persone, donne, bambini e uomini. Se rimane ancora un po’ di umanità bisogna dimostrarlo anche attraverso la solidarietà che deve essere certamente condivisa con gli altri Paesi dell’UE”.
In merito allo scontro tra sindaci e governo sul dl sicurezza. “Plaudo ai sindaci che stanno facendo disobbedienza civile. Ma lancio un appello anche alle autorità portuali: aprite i porti! Ad un certo punto la disobbedienza civile può diventare uno strumento contro ogni forma di negazione della persona, contro l’inumanità che stiamo vedendo. Io sono dalla parte di chi fa resistenza civile senza se e senza ma”.