Canada, meraviglioso Paese. Ricco di italianità. Sono tanti i connazionali ivi residenti, forte e organizzata la comunità italiana. Nel Paese del Nord America la politica tricolore è effervescente. Ad ogni tornata elettorale, dal 2006 in poi, ovvero da quando esiste il voto all’estero, il Canada, nell’ambito della ripartizione estera Nord e Centro America, ha sempre eletto un proprio rappresentante nel Parlamento italiano. Ha i numeri necessari per farlo, ha gli strumenti giusti: associazioni, movimenti, circoli. E partiti.
Dal Canada a Roma sono arrivati il senatore Basilio Giordano (PdL), i deputati Gino Bucchino (Pd) e nell’attuale legislatura la dem Francesca La Marca. In Canada è presente anche il MAIE, il Movimento Associativo Italiani all’Estero fondato e presieduto dall’On. Ricardo Merlo: in terra canadese viene coordinato da Giovanni Rapanà, storico rappresentante della comunità italiana locale. Insomma, in Canada di partiti politici ce n’è per tutti i gusti. Un ambasciatore però non dovrebbe schierarsi politicamente. Ma a quanto pare l’attuale ambasciatore d’Italia in Canada, Gian Lorenzo Cornado, lo fa e predilige i rapporti con il Partito Democratico. Di più: a leggere alcune sue recenti dichiarazioni, Cornado sembra proprio essere sceso in campo a fianco del Pd.
Lo scorso 27 febbraio è stato protagonista di un evento organizzato dal circolo Pd di Ottawa in collaborazione con il Comites locale. “A cena con l’Ambasciatore”, questo il titolo dato alla serata. E già stona abbastanza che un ambasciatore si presti a essere protagonista di eventi organizzati da partiti politici. Ma a fare storcere il naso sono le sue parole, riportate proprio dal Segretario del Circolo Pd, Antonio Giannetti.
Cornado nel suo discorso sottolinea la grandezza del Pd, “il partito più grande d’Europa”, e poi loda il lavoro svolto da Giannetti, “uomo concreto e uomo del fare”. E ancora, rivolto alle centinaia di persone presenti in sala: “Quando vengono personalità politiche dall’Italia, invitatele al Circolo Italia Unita del Partito Democratico”. Da non crederci. Quella del diplomatico pare una campagna elettorale bella e buona a favore di un ben determinato schieramento politico. Non a caso alla serata sono presenti diversi esponenti del Pd canadese: dalla delegazione del Circolo del PD di Toronto, rappresentata da Joseph Cafiso, a quella del PD di Montreal, guidata da Giuseppe Continiello.
L’Ambasciatore non ha smesso di lodare l’operato del premier Matteo Renzi. Grazie alle misure da lui volute, ha detto, “l’Italia si doterà di istituzioni e di regole che le consentiranno di affrontare con efficacia le sfide del Ventunesimo secolo e di venire incontro alle esigenze dei cittadini”. Super Matteo.
Giannetti da parte sua ricambia i messaggi di affetto e stima dell’ambasciatore. Riportando la cronaca della serata, parla di “un vero e proprio bagno di folla” per Cornado, che al termine del suo intervento, che per Giannetti ha molto emozionato la platea, ha ricevuto “una standing ovation del pubblico presente in sala”. In conclusione i saluti e il “ringraziamento del Circolo PD di Ottawa e quello mio personale, – scrive Giannetti – a tutti i presenti alla serata e agli ospiti in sala, con un particolare riguardo a S.E. Gian Lorenzo Cornado”, “per la gentile disponibilità dimostrata in questa occasione, ma in particolar modo per il lavoro egregio che sta svolgendo nei confronti della nostra Comunità, qui nella Capitale del Canada”. Il lavoro dell’ambasciatore sarà pure “egregio”, non abbiamo alcun dubbio su questo: a favore della comunità non sappiamo, ma a favore del Pd certamente sì.
È vero che la legge italiana, recentemente modificata, non subordina più lo svolgimento delle elezioni all’autorizzazione del Paese ospitante, come si è votato fino al 2013, quindi è caduto di fatto il pericolo che il governo del Canada non ci autorizzasse ad esercitare pieneamente il diritto di voto. Ma è anche vero che siamo sempre in un Paese straniero e per rispetto del Canada e di tutti gli italo canadesi sarebbe meglio che l’Ambasciatore non fosse proprio lui ad importare in Canada dinamiche di scontro politico, caratteristiche proprie all’Italia che dividono la comunità italiana e non certo la uniscono.
*presidente Comites di Toronto
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