Le elezioni amministrative sono alle spalle e come sempre tutti diventano commentatori del dopo voto, analizzano i flussi e in modo unanime i partiti dicono che hanno vinto; la realtà dei fatti è un’altra, e cioè che destra e sinistra hanno perso entrambe sonoramente, vedi Roma.
Il voto dei romani come del resto quello dei torinesi è un voto, dicono, di cambiamento; io credo invece che sia un voto contro i partiti, che non hanno saputo in questi anni avvicinarsi alla gente come ha fatto il M5S. Per certi aspetti i grillini sono come la Lega del 1994, quando vinceva nella maggior parte dei comuni del nord criticando Roma ladrona, salvo poi nel tempo rendersi compartecipe della spartizione dei soldi pubblici; ma questa è un’altra storia.
Ammetto di essere contento che il M5S abbia vinto, a Roma più che a Torino: perché Roma è una piazza difficile, l’onestà e le buone intenzioni non bastano, ci vorrà tanto lavoro. Sono convinto che i grillini faranno la loro parte e spero che in cinque anni riusciranno a mettere a posto i conti disastrati della capitale. Dicono di essere pronti a governare, lo dimostrino a Roma, e la gente valuterà se saranno pronti per governare l’Italia.
Una piccola annotazione: il M5S oggi festeggia com’è giusto che sia, ma ci tocca ricordare che una forza politica che si propone di governare un Paese non può e non deve dimenticare gli italiani nel mondo, cosa che purtroppo il movimento ignora. Alle prossime elezioni avranno bisogno anche dei voti degli italiani all’estero, abbiamo visto negli anni quanto siano pesati questi voti. Sinceramente non mi piace una forza politica che ignora completamente chi nel mondo ha reso importante l’Italia.
Fino a quando non capiremo che gli italiani nel mondo sono una risorsa non potremo mai vincere contro il falso Made in Italy, nè portare vero sviluppo in patria; le riforme ben vengano, ma facciamole in modo da non creare disuguaglianza.
Molti dicono che con il centrodestra unito a far da contraltare al centrosinistra si può neutralizzare il m5s, vedi Milano; ma dove ci sono tante anime, troppe, e manca un leader carismatico, risulta difficile immaginare la riscossa in tempi brevi.
Parisi potrebbe essere uno dei papabili, ma queste scelte lasciamole ai giochetti della terza camera, quella di Vespa. Secondo me serve un programma serio per un’Italia che va oltre, serve pulizia e soprattutto stare tra la gente.
Anche il PD non è messo bene: solo Renzi, con il suo one man show, non puo’ bastare e anche se ad ottobre vincerà il referendum non credo che resisterà a lungo al governo, serve ben altro. La ripresa economica è fragile, non possiamo sempre dare la colpa alla congiuntura finanziaria europea o alla paura del Brexit. Stiamo alla vita reale: in Italia i poveri aumentano, sta al nostro governo trovare soluzioni.
Se la politica non si fosse sporcata le mani forse oggi non ci sarebbe il m5S; avvenne nel 1994, dopo tangentopoli, che prese forza la Lega. I partiti cosiddetti tradizionali scendano dal piedistallo e comincino a fare politica seria e non solo annunci pubblicitari. Auguri al M5S: ora vi dite pronti per il volo, ma prima dimostrate di poter pilotare sulla pista e poi vedremo.
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