“Non soffro di rimpianti. Avessi cent’anni, il mio giorno migliore sarebbe sempre domani” (Ugo Ojetti)
“Impara da ieri, vivi oggi, spera per domani; la cosa più importante è non smettere mai di porti domande” (Albert Einstein)
“Ciò che il cuore conosce oggi, la testa comprenderà domani” (Lucio Anneo Seneca)
“Immortale è chi accetta l’istante. Chi non conosce più un domani” (Cesare Pavese)
“C’è tra oggi e domani, un lungo intervallo: impara ad essere diligente, mentre sei ancora sveglio” (Goethe)
LA SCUOLA E’ IL FUTURO
Un problema molto grave per la scuola, tra i tanti, riguarda gli insegnanti: quale sarà il loro livello professionale? La situazione nelle scuole che si stanno riaprendo è lo specchio avvilente della condizione di sfascio in cui versa oggi la società italiana. Ne ho già scritto tante volte e non è piacevole ripetersi, per me e per voi. Ma mi sembrerebbe indecente non farlo: perché alla riapertura delle scuole – se mai sarà mantenuto l’impegno annunciato dalla contestatissima ministra Azzolina – mancano pochissimi giorni.
I PROBLEMI INCREDIBILMENTE IRRISOLTI
I problemi erano evidenti da mesi, ma non si è fatto niente, e continuiamo a sentire parole e parole, solo parole. Mascherine, sì o no? Non si sa, non si capisce. Distanziamento? Idem. Trasporti… Bus occupati fino all’80 per cento: che diavolo vuol dire? Chi decide e in base a quali criteri, scuola per scuola, bus per bus? Non si sa, non si capisce.
Addirittura rispunta, per iniziativa di una virologa, l’idea del plexiglass, un progetto defunto per manifesta demenzialitá, a parer mio, comunque per irrealizzabilità.
E GLI INSEGNANTI…
Interessa sapere qual è, tra i tanti, il problema che mi coinvolge di più? Eccolo, riguarda gli insegnanti. Mancano, per prima cosa! I numeri sono allarmanti, scommetto tuttavia che alla fine del caos in qualche modo spicciativo saranno reclutati. Ma con quali criteri selettivi e quale sarà il loro valore professionale e culturale? Ho già scritto che il metodo sarà forzosamente spicciativo, per risolvere il problema.
FAR CADERE CONTE. GIUSTO, MA INTANTO…
I politici non capiscono che una valida formazione degli studenti rappresenta il nodo fondamentale per garantire una Italia migliore, domani. No.
Sulla scuola, e su tutto, i politici non si impegnano. Il loro nodo più importante, oggi, è avere qualche voto in più alle prossime elezioni. E trovare un modo per cacciare Giuseppe Conte: sono d’accordo! Non solo nell’opposizione lo chiedono ogni giorno, ma perfino nella stessa maggioranza si manovra con questo obiettivo. E mi sta bene. Ma perché non dirlo chiaro, come faccio qui (non solo io!) e soprattutto perché non lo fanno, punto e a capo? Nel frattempo il bislacco governo – che maggioranza non ha, nel Paese – non governa e non può decidere per il meglio. Neanche sulla scuola, come si è visto fino ad oggi.