Gli strascichi dell’elezione del presidente della Repubblica e della spaccatura causata dal Governo Draghi si notano ancora nel centrodestra. Gli equilibri interni a quella che era una coalizione sono cambiati. Fratelli d’Italia è il primo partito a livello nazionale. Forza Italia, Lega e centristi non lo accettano. Così, anziché pensare a battere una sinistra minoritaria nel Paese, questi ultimi pensano a frenare il partito di Giorgia Meloni che continua a prendere consensi. Basti pensare all’ipotesi di fusione tra Lega e Forza Italia. Questo fa aumentare le tensioni tra i partiti dell’area del centrodestra.
Pensiamo, per esempio, al caso di Palermo e quello della Sicilia. Forza Italia, Lega e i centristi convergono sul forzista Francesco Cascio come candidato sindaco.
Fratelli d’Italia non sembra d’accordo. Nella Regione Sicilia, Fratelli d’Italia vuole ricandidare il presidente in carica Nello Musumeci, ma gli altri partiti della coalizione sembrano nicchiare. Forza Italia, partito che in Sicilia è forte, starebbe aprendo all’ipotesi di sostenere l’esponente dell’Unione di Centro Roberto Lagalla, il quale piace anche ad Italia Viva.
Dove si vuole andare in queste condizioni? Dove si vuole andare agendo per ripicca e per invidia? Se oggi Forza Italia e Lega perdono voti non è colpa di Fratelli d’Italia, ma è colpa loro. Infatti, questi partiti pagano il fatto di appoggiare un governo che non fa nulla di centrodestra. Anzi, il Governo Draghi è a trazione Partito Democratico-Movimento 5 Stelle. Forse, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi farebbero bene a riflettere su questo.
Lo scopo del centrodestra non è fare la gara tra i partiti che lo compongono, ma è dare un governo al nostro Paese e alle sue amministrazioni locali, secondo i principi delle idee del liberal-conservatorismo. Se non si ha in mente questo scopo non ha senso parlare di centrodestra.