Su Israele non si può non essere d’accordo con Oriana Fallaci. Ella disse: “Se muore Israele, moriamo anche noi”. Ciò era veritiero e tuttora suona come una verità. Infatti, devono essere ricordate alcune cose.
La prima è il fatto che la nostra civiltà occidentale sia fondata sulla tradizione culturale greco-romana e su quella cristiana. La tradizione cristiana nacque dall’Ebraismo. Gesù Cristo era un ebreo, come erano ebrei la Vergine Maria, San Giuseppe, San Giovanni Battista e gli apostoli. Anche San Pietro, il primo Papa, era un ebreo. Questo è storicamente incontrovertibile.
Gesù Cristo, l’uomo il cui pensiero influenza ancora oggi milioni di persone in tutto il mondo, era un ebreo.
Il Cristianesimo che conosciamo oggi nacque tra il 38 e il 39 DC, quando nacque la prima comunità cristiana non di origine ebraica ad Antiochia.
Prima del 38 DC, il Cristianesimo era parte dell’Ebraismo proprio perché i primi cristiani erano ebrei che accettarono il pensiero di Gesù Cristo.
Frequentavano il Tempio di Gerusalemme e avevano usi e costumi ebraici, come il resto del popolo ebraico. Si distinguevano dagli altri solo per il fatto di celebrare l’Eucaristia.
Solo dopo il 38 DC, si iniziò a parlare del Cristianesimo come di una religione a sé, con usi e riti propri, e non più come di una branca dell’Ebraismo.
Lasciare cadere i luoghi di Gesù Cristo in mano ad un ente politico ostile al Cristianesimo, come Hamas, sarebbe il suicidio dell’Occidente, un suicidio della nostra civiltà.
In secondo luogo, se Israele cadesse, gli islamisti (tipo quelli di Hamas) percepirebbero un tale fatto come una loro vittoria. Essi sarebbero maggiormente motivati nell’attaccare anche l’Occidente, noi. I simboli hanno un forte valore e la caduta di Israele avrebbe un valore simbolico fortissimo per i fanatici della mezzaluna.
Ci attaccherebbero con maggiore frequenza, tenendo conto anche del fatto che oggi la nostra civiltà sia malata di relativismo. Basta pensare all’Università Europea di Fiesole che vuole cambiare il nome al Natale, per essere “politicamente corretti”.
Nessuna persona con un minimo di intelletto vuole seminare odio. Certamente, ci sono anche dei musulmani moderati che meritano rispetto. Ma ci sono anche dei fatti incontrovertibili che debbono essere fatti notare.