"A fronte delle tante parole spese in quest’Aula che riconoscono alla nostra immagine all’estero un valore ed un raggio estremamente ampio, soprattutto in funzione della lingua, che il sottosegretario Giro dichiara essere la quarta lingua insegnata nel mondo, laddove i corsi d’italiano negli Stati Uniti aumentano del 15-20 per cento l’anno e il numero di studenti di italiano, anche in Paesi come l’Egitto, quindi che hanno vicende problematiche rispetto alla ricostruzione di una loro democrazia interna, è passato negli ultimi anni da 20.000 a 100.000, abbiamo assistito ad una incredibile riduzione di scuole, corsi e lettorati, che negli anni scolastici 2010/2011 e 2011/2012 è stata di 193 posti, nel 2012/2013 di 138 posti e ora di altri 61 posti. dobbiamo veramente cercare di capire se vogliamo considerare la scuola, la cultura e la lingua come risorse e ancor più dobbiamo cercare di capire se vogliamo farlo rispetto alla nostra presenza e rappresentanza all’estero".
Lo dice Maria Mussini, senatrice del gruppo Misto, che fa l’esempio di realtà, "come la scuola italiana di Istanbul, che sono preziose, non solo per la nostra immagine ma ancora di più per una nostra presenza stabile, che in Paesi come la Turchia non possiamo nasconderci può avere ricadute molto positive anche sotto il profilo dei rapporti commerciali".
La Mussini, che sul tema ha presentato una interrogazione lo scorso 5 marzo, spiega che "quello che manca alla scuola in Italia e manca ancor di più ad una politica di presenza culturale all’estero è esattamente questo. Il tema non sono solo le risorse, ma come esse vengano usate e quali criteri si intendano adottare, criteri che devono essere chiariti".
Discussione su questo articolo