“In questi giorni i giovani studenti italiani all’estero vivono gli stessi sentimenti di ansia e di passione come i loro coetanei in Italia, che si apprestano a sostenere gli esami ai vari livelli. Il Consiglio Generale degli Italiani all’estero esprime loro un caloroso in bocca al lupo e l’augurio più sentito per la riuscita del loro percorso formativo, che li porterà ad accedere agli istituti secondari superiori e/o completare gli studi universitari”. Lo afferma in una nota Michele Schiavone, segretario generale del CGIE.
“Con l’esplosione della pandemia il mondo scolastico ha subito forti limitazioni ovunque nel globo e anche gli studenti italiani all’estero si sono dovuti adeguare e confrontare con metodologie di studio a distanza e transitorie; alcune scuole, classi o corsi di lingua e cultura italiana hanno avuto anche delle battute d’arresto e, comunque, in questi giorni stanno svolgendo gli esami di fine anno – prosegue Schiavone -. Gli alunni, i docenti, le famiglie hanno compiuto sacrifici, si sono adoperati anche nelle ristrettezze sanitarie a dare il meglio di loro stessi, per cui sapere che si sottopongono alle valutazioni degli esami è contestualmente motivo di sollievo che prefigura la realizzazione di un percorso formativo”.
“La realtà scolastica italiana nel mondo come viene presentata nel testo sulla presenza scolastica italiana nel mondo, pubblicato dagli uffici preposti nel Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Italiana, è uno degli asset del nostro paese che produce ricchezza immateriale e materiale, che costituisce un patrimonio sul quale il nostro paese deve investire con convinzione perché è in competizione con altre culture e con altri sistemi formativi”, continua il segretario generale del CGIE sottolineando che “investire nella conoscenza e nelle risorse umane non è uno slogan asettico, non può rappresentare un vanto costruito su numeri che rischiano di essere sovvertiti se non sostenuti da una strategia promozionale e qualitativa, ma deve essere un impegno concreto con il quale il nostro Paese si deve continuamente cimentare, confrontarsi e valorizzare. Perciò in questi giorni di esami il CGIE desidera far sentire la propria vicinanza alle giovani generazioni di italiani affinché si sentano direttamente coinvolti nella quotidianità della vita scolastica del nostro paese, perché su di loro sono riposte le future speranze e il destino del Bel Paese”.
Nella nota il CGIE ricorda poi alcuni numeri sulla presenza scolastica e formativa italiana nel mondo: “Presenti in tutto il mondo, le scuole italiane rappresentano uno strumento di diffusione di idee, progetti, iniziative, in raccordo con Ambasciate e Consolati e con le priorità della politica estera italiana. Le scuole italiane, infine, sono spesso un punto di riferimento nei Paesi in cui operano, potendo produrre per l’Italia ritorni di lunga durata in tutti i settori: culturale, politico ed economico”.
La rete delle scuole italiane all’estero (infanzia, primaria, secondaria di primo e di secondo grado) comprende: 8 istituti statali omnicomprensivi con sede ad Addis Abeba, Asmara, Atene, Barcellona, Istanbul, Madrid, Parigi e Zurigo; 43 scuole italiane paritarie, la maggior parte delle quali è costituita da istituti omnicomprensivi, presenti in tutte le aree geografiche nel mondo: Europa, Africa-subsahariana, Mediterraneo e Medio Oriente, Americhe, Asia e Oceania; 7 sezioni italiane presso scuole europee: 3 a Bruxelles ed 1 a Lussemburgo, Francoforte, Monaco di Baviera e Varese; 79 sezioni italiane presso scuole straniere, bilingui o internazionali, di cui 63 in Unione Europea, 13 in Paesi non UE, 1 nelle Americhe e 2 in Asia e Oceania; 2 scuole non paritarie con sedi a Smirne e Basilea. A tale rete si affiancano le iniziative per la lingua e la cultura italiana all’estero, ex art. 10 del D. Lgs. 64/2017, ed i lettorati d’italiano presso le Università straniere. Con riferimento all’anno scolastico 2019/2020, il contingente scolastico del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale prevede 607 posti di personale docente (210 unità nelle scuole statali, 30 unità nelle scuole paritarie, 94 unità nelle sezioni italiane presso scuole straniere, bilingui o internazionali, 3 unità su cattedre miste, 143 unità sui corsi e 127 unità sui lettorati), 46 posti di dirigente scolastico (8 unità nelle scuole statali e 38 unità presso le Ambasciate e i Consolati) e 21 posti di personale amministrativo (8 unità sulla scuole statali e 13 unità sui corsi). Nel contingente delle Scuole europee figurano, inoltre, 116 unità di personale docente italiano.
“Circa 30.000 alunni frequentano queste scuole: la presenza di studenti stranieri è molto elevata. La promozione della lingua e della cultura italiane nel mondo risponde ai dettami costituzionali della formazione civica e civile dei nostri cittadini, quindi impegna le istituzioni del nostro paese ad agevolare e a creare le condizioni per il riconoscimento completo di tali principi ovunque nel mondo”, conclude Schiavone.